Imposta di registro addio: ti spiego come risparmiare tanti soldi

Basta oneri pesanti da sostenere, in questo modo si può dire addio all’imposta di registro che grava su tanti contribuenti.

Arriva l’esenzione dall’imposta di registro, lo conferma la Cassazione nell’ordinanza n. 20051 dello scorso 18 luglio. Questa condizione vantaggiosa è posta per le sentenze legate a procedure di natura giudiziaria con un valore molto basso, ecco di quali si tratta.

sfondo donna fa calcoli alla calcolatrice e mano con sacco con simbolo euro
Imposta di registro addio: ti spiego come risparmiare tanti soldi- Trading.it

È stato confermato dall’ordinanza n. 20051 del 18 luglio 2025 della Cassazione, le sentenze con procedura dal valore minore di 1.033 euro, sono esenti dal pagamento dell’imposta di registro. Tale esenzione è valida per qualsiasi grado di giudizio, ufficio giudiziario, e tipo di procedimento. Che sia di cognizione, esecutivo o cautelare, va bene in tutti questi casi.

L’obiettivo è ben preciso, si tratta di alleggerire il carico fiscale per le controversie che hanno un valore modesto, riducendo i costi della giustizia per i cittadini. La misura è stata appunto pensata per “ridurre il costo della giustizia”, per tutelare le persone da un eccessivo onere fiscale davanti casi che in realtà hanno uno scarso rilievo economico.

Come risparmiare tanti soldi: bisogna dire addio all’imposta di registro in questo modo

Ma come si fanno a risparmiare tanti soldi? Bisogna seguire le indicazioni di questa procedura pratica e alla portata di tutti, ecco cosa bisogna fare. In tal modo, non si farà alcun errore, è tutto abbastanza semplice, ma bisogna fare attenzione a dei dettagli.

banconote euro e calcolatrice
Come risparmiare tanti soldi: bisogna dire addio all’imposta di registro in questo modo- Trading.it

In ogni caso, il pagamento del contributo unificato, rimane obbligatorio, anche per le cause che sono al di sotto di questa soglia. La Corte di Cassazione negli anni, ha affrontato questi aspetti per l’imposta i registro applicata agli atti giudiziari. È il caso dell’illegittimità di avvisi di liquidazione dell’imposta che non hanno motivazione e nemmeno allegato il provvedimento giudiziario tassato.

Condizione che compromette il diritto di difesa. Ma anche quello in cui la tassazione proporzionale delle ordinanze di assegnazione dei crediti pignorati nelle esecuzioni forzate, sono considerate atti con affetti traslativi soggetti a imposta.

Cosa vuol dire tutto questo per i contribuenti? È una tutela importante per gli oneri fiscali eccessivi davanti i casi di scarso rilievo economico. In ogni caso, è fondamentale ricordare che anche se c’è l’esenzione dall’imposta di registro, il pagamento del contributo unificato rimane sempre un obbligo, anche se le cause sono sotto tale soglia.

Da come già indicato, è un’analisi completa, perché non mancano gli altri aspetti trattati dalla stessa giurisprudenza. Appunto, ha affrontato l’illegittimità di avvisi di liquidazione non motivati che ledono il diritto di difesa, e la tassazione proporzionale delle ordinanze di assegnazione dei crediti pignorati, queste considerate atti traslativi soggetti a imposta.

Tali orientamenti mettono in evidenza la volontà della Cassazione di bilanciare la tutela del contribuente con la corretta applicazione delle norme fiscali.

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