L’incentivo all’edilizia, partito con tutte le migliori intenzioni, sembra stia diventando sempre più inaccessibile. Inoltre, un altro imprevisto sul Superbonus sta mettendo in difficoltà chi vorrebbe fare i lavori.
Da quando i vari Governi hanno istituito il Superbonus Edilizio, ne sono successe praticamente “di tutti i colori”. Quello che poteva essere un ottimo incentivo per risollevare le imprese, si sta rivelando quasi “un incubo”. Tutti ricordano le frodi che sono state perpetrate forse a causa di normative colme di “spazi ambigui” e i correttivi che sono stati poi applicati. Bollini, norme più stringenti, tetti massimi “rivisitati”.
Ma adesso ci sono altri “guai” in arrivo. Infatti, se già era complicato ottenere il famoso contributo da parte dello Stato, negli ultimi tempi sono state varate ulteriori norme riguardanti le tempistiche per ottenerlo, e anche quelle che vanno a regolare la cessione del credito. Ovvero il famoso “sconto in fattura”. Ma non è finita qui, perché sta arrivando la “mazzata finale”.
Dobbiamo considerare, purtroppo, che dall’inizio del conflitto in Ucraina sono cambiate (in peggio) tantissime cose. Pensiamo al rincaro dei carburanti, schizzati a prezzi mai visti prima. E ovviamente anche al costo di beni primari alimentari come la farina, l’olio, frutta e verdura fresche. Questa “follia” non poteva non coinvolgere anche il settore edilizio.
Il costo delle materie prime è arrivato a livelli altissimi, e la cosa peggiore è che il fenomeno non sembra aver voglia di arrestarsi, anzi. Questo “incidente” va a sommarsi alle nuove regole previste dal Governo. Parliamo soprattutto dell’obbligo del visto di conformità.
Non sono previste eccezioni per i lavori che riguardano il consolidamento antisismico o anche per fruire del bonus facciate, e ad oggi è diventato obbligatorio anche “per la cessione del credito nell’eco-bonus, nel bonus barriere architettoniche e per il bonus ristrutturazione“. Naturalmente stiamo parlando di lavori che superano i 10.000€.
E sta proprio qui l’inghippo. Con gli aumenti vertiginosi dei prezzi dei materiali, chi fa un preventivo rischia poi di ritrovarsi prezzi “revisionati”. Senza ad esempio un accordo su prezzo fisso, il rischio è quello di superare i tetti massimi. E molte aziende, viste le “lune” di questo periodo, difficilmente potranno garantire un prezzo “non revisionabile”. Chi commissiona, rischia di non poter recuperare la spesa in eccesso. Dunque un bel problema, capitato nel momento sbagliato, che rischia di far terminare precocemente questa iniziativa.
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