In arrivo gli arretrati per molti pensionati, controlla se sei tra i fortunati

Dallo 0,8% di tasso di inflazione 2024 con cui lo scorso gennaio sono saliti i trattamenti pensionistici, si passa all’1%.

Scritto così significa poco specie per i meno esperti, eppure da questi dati partiamo per capire quanti arretrati spettano a tutti coloro che beneficiano di una pensione, da quella ordinaria a quella di invalidità civile.

pensionati contenti davanti a pc
In arrivo gli arretrati per molti pensionati, controlla se sei tra i fortunati – trading.it

Succede puntualmente ogni anno: l’INPS modifica gli importi delle pensioni seguendo l’altalena dei tassi di inflazione. E di conseguenza aumentano gli assegni pensionistici in base all’indice dei prezzi al consumo che l’ISTAT certifica annualmente. Nel 2023 a gennaio i trattamenti subirono un’impennata pari al 7,3%. Nel 2024 invece salirono del 5.4%. A gennaio scorso invece, solo uno 0,8% di aumento. Nessuna grande illusione, quindi, perché ricchi non si diventerà.

Il tasso di inflazione calcolato dall’ISTAT sui primi 9 mesi del 2024 fu dello 0,8%. Ma adesso questo tasso viene rivisto e gli importi delle pensioni saranno di nuovo modificati. Dopo il misero aumento del 2025 si ragiona ora sugli aumenti per l’anno che verrà, il 2026.

Pensioni, cresce l’inflazione ma crescono anche le pensioni? Gli arretrati previsti

L’inflazione cresce sempre, è indubbio, ma quanto può influire sugli assegni pensionistici? E quanti arretrati possiamo aspettarci?

 

coppia sorridente di fronte a pc
Pensioni, cresce l’inflazione ma crescono anche le pensioni? Gli arretrati previsti – trading.it

Anche nel 2026 ci sarà un incremento dei trattamenti. Ma ancora si deve completare l’adeguamento delle pensioni al tasso di inflazione del 2025. L’ISTAT stabilisce quale è stato il tasso di inflazione di un determinato anno. Ma lo fa solo per quanto è riuscito a registrare nei primi 9 mesi di un anno. Così a dicembre 2023 il tasso di previsione  fu del 5,4%. Il governo redige poi il decreto con cui recepisce questo incremento e l’INPS fa altrettanto, adeguando le pensioni a questo tasso. Poi c’è da calcolare il tasso definitivo con anche gli ultimi 3 mesi dell’anno. Nel 2023 tutto rimase invariato e quindi il tasso con cui salirono le pensioni nel 2024 fu del 5,4%. L’anno prima si registrò una differenza importante. Dal 7,3% del tasso di inflazione previsionale sui primi tre trimestri 2022 si passò all’8,1% con lo 0,8% di aumento che fu calcolato a conguaglio ed erogato ai pensionati con tutti gli arretrati.

Lo stesso dovrebbe accadere per i prossimi conteggi. In genere però gli aumenti sul differenziale dell’inflazione arrivano a gennaio dell’anno successivo, insieme ai nuovi aumenti. Questo fa sì che la pensione di gennaio è sempre diversa da quella dei mesi successivi. Solo in alcuni casi si è deciso di concedere in conguagli in anticipo, in genere a dicembre. Ci sono pensionati che si trovano ad aver percepito importi inferiori a quelli spettanti da gennaio 2025 ad oggi. E si proseguirà sicuramente così anche per le pensioni di agosto, settembre, ottobre e fino a dicembre.

I nuovi importi delle pensioni, dall’assegno sociale alle pensioni minime e a quelle per gli invalidi saliranno. Chi prende una pensione integrata al minimo e quindi prende 603,40 euro, doveva prendere 604,61 euro. E tanto prenderà a conti fatti, con un disavanzo a favore del pensionato che se sarà liquidato a gennaio, porterà a 15 euro o poco più di arretrati. Allo stesso modo per l’assegno sociale per chi lo prende intero e cioè per chi prende 538,69 euro, sarebbe dovuto essere pari a 539,77, con 14 euro di potenziali arretrati da percepire. Per gli invalidi civili a cui la relativa pensione è assegnata per il 2025 in misura pari a 336 euro al mese, sarebbe dovuta essere pari a 336,67 euro, con 8 euro di arretrati maturati adesso. C’è da festeggiare?

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