Si parla già di Legge di bilancio 2026 e si intravvede un’ipotesi che sarà una bella sorpresa per chi ha debiti col Fisco.
Dovrebbe arrivare la tanto attesa rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali e in base all’entità del debito, cambiano le regole e i requisiti per potere accedere a quello che già viene definito un saldo e stralcio, ma non per tutti.

Una prima possibile misura della rottamazione quinquies riguarda appunto il “saldo e stralcio” per le cartelle con importi inferiori ai 1.000 euro. L’obiettivo del governo è quello di saldare il carico pendente senza il pagamento di interessi o more, e dunque di reperire liquidità per debiti che solitamente sono difficili da recuperare. Di saldo e stralcio si è già parlato anche in altre rottamazioni che hanno preceduto la quinta in arrivo ed è destinata alle piccole cartelle esattoriali con un aiuto concreto (no mora o interessi) ai contribuenti che versano in una situazione di difficoltà economica. Già in passato era stata ammessa la possibilità di sanare la propria posizione versando somme con importi molto ridotti.
Per le cartelle esattoriali con importi maggiori relative al periodo 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2023, il governo sarebbe orientato invece a introdurre uno sgravio sulle sanzioni e sugli interessi e non è esclusa l’introduzione di un nuovo piano di rateizzazione fino a 120 quote mensili, equivalente a 10 anni. Ipotesi per il momento ma con alte probabilità di successo.
Rottamazione cartelle: il governo vuole fare cassa e viene incontro ai contribuenti
Piuttosto che non recuperare mai i debiti, il governo pensa ad andare incontro ai contribuenti con piani di rottamazione cartelle mirati. Anche perché dal debito al pignoramento la strada non è così lunga e ci guadagnerebbero sia i cittadini che lo Stato.

Stando alle prime indiscrezioni, come riferisce Sky news, alla misura delle 120 rate potrebbero aderire i contribuenti con debiti fiscali pendenti superiori ai 50mila euro. L’accesso all’agevolazione sarebbe subordinato a condizioni preliminari, come il versamento fin da subito di un importo pari al 5% del totale a garanzia delle rate future. Nel 2026 potrebbe fare il suo debutto anche lo stralcio automatico per tutte le cartelle con importi ridotti. Secondo le rilevazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), ad affollare i magazzini della riscossione ad oggi sono soprattutto le “micro” inadempienze. Potrebbero dunque sparire tutte, per buona pace di molti italiani.
In caso di approvazione dello stralcio automatico, il recupero delle cartelle non versate cambierebbe volto e virerebbe verso le somme più consistenti. Come evidenzia l’Ufficio parlamentare di bilancio, circa il 77% dei debiti pendenti con il Fisco non arriva a 1.000 euro. L’ipotesi guarda soprattutto a quei contribuenti che nel tempo hanno accumulato un debito ingente frutto di tante “micro” cartelle non pagate come, per esempio chi non ha versato il bollo auto per diversi anni. Nel frattempo, il 31 luglio scorso è scaduto il termine del pagamento per la rottamazione “quater”. Per coloro che hanno optato per un massimo di 18 rate, al posto della soluzione unica, dallo scorso anno le date da segnare sul calendario sono il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.