In pensione da subito a 60 anni, la modalità poco conosciuta per godersi l’assegno INPS ogni mese

Alcuni lavoratori possono accedere alla pensione a 60 anni, con 7 anni di anticipo. Ma non tutti lo sanno e perdono il beneficio.

Il nostro ordinamento previdenziale contempla una misura ancora poco conosciuta, che consente di andare in pensione con largo anticipo e, in particolare, ben 7 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia. È uno strumento che, per il momento, è stato confermato fino al 2026 e che ha, fin dall’introduzione, destato una serie di curiosità.

pensione 60 anni lavoratori esubero
In pensione da subito a 60 anni, la modalità poco conosciuta per godersi l’assegno INPS ogni mese (trading.it)

Il dibattito intorno a tale misura, inoltre, si è intensificato negli ultimi tempi, perché è legato alla questione dei cd. esuberi nelle aziende come Stellantis, che stanno attraversando un periodo di crisi e si ritrovano costrette a mettere in atto una ristrutturazione e una conseguente riduzione del personale. Ma quali lavoratori hanno l’opportunità di congedarsi a 60 anni di età?

Pensionamento a 60 anni per uomini e donne: chi può accedere all’Isopensione?

Grazie all’Isopensione, i lavoratori di aziende di dimensioni medio-grandi, con almeno 15 dipendenti, possono accedere al pensionamento in anticipo. Nel dettaglio, si tratta di uno strumento di accompagnamento alla pensione, che offre una soluzione ai datori di lavoro che devono gestire situazioni di esubero e, allo stesso tempo, consente ai lavoratori che sono prossimi alla pensione di non perdere i propri diritti previdenziali.

isopensione requisiti
Pensionamento a 60 anni per uomini e donne: chi può accedere all’Isopensione? (trading.it)

Consente di perseguire una duplice finalità: mandare in pensione con largo anticipo i dipendenti in esubero e gestire in maniera facilitata l’eccedenza di personale da parte dei datori di lavoro. Ma quali sono le condizioni per usufruire dell’Isopensione? Innanzitutto, è necessaria la stipula di un apposito accordo tra il datore e i dipendenti, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative all’interno dell’azienda. In virtù di tale patto, i lavoratori più anziani, che hanno almeno 60 anni di età e 35 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini) o 34 anni e 10 mesi (per le donne), possono anticipare il pensionamento di ben 7 anni.

Dopo la firma dell’accordo tra datore di lavoro e sindacati e la convalida da parte dell’INPS, il dipendente può smettere di lavorare. L’assegno spettante viene liquidato dal mese successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro e il pagamento viene disposto dall’INPS proprio come una normale pensione. Il costo, tuttavia, è a carico del datore di lavoro, che deve pagare sia l’ammontare del trattamento mensile sia i contributi figurativi per il periodo di anticipo.

Al termine dell’erogazione dell’Isopensione, non viene disposta la trasformazione automatica della prestazione in pensione e, quindi, il percettore dovrà inviare all’INPS la domanda di pensionamento vera e propria.

Gestione cookie