Il Governo starebbe pensando a un nuovo strumento di pensione anticipata, basato sul valore ISEE. Ecco i dettagli.
La pensione anticipata è l’aspirazione di tantissimi lavoratori che, dopo la riforma introdotta dalla Legge Fornero, sono costretti ad attendere il compimento dei 67 anni di età per poter accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria.

In attesa della Riforma delle pensioni sostanziale, ogni anno vengono lanciate, in maniera sperimentale, una serie di misure per consentire ad alcuni contribuenti di smettere di lavorare qualche anno prima. In tal senso, grandi speranze sono riposte nella prossima Legge di Bilancio, che potrebbe introdurre delle novità significative. Tra i progetti degni di nota, spicca il possibile pensionamento anticipato sulla base dell’ISEE. In cosa consiste e quali requisiti richiederebbe?
In pensione con Quota 41 flessibile con calcolo ISEE: quali vantaggi comporta?
Nel 2026, è quasi certa l’abolizione di Quota 103, che ha disatteso le aspettative e ha registrato un numero di richieste considerato insoddisfacente. Tra le principali cause del fallimento ci sarebbero il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno spettante (prima, invece, era misto) e l’importo massimo erogabile, fissato a quattro volte il trattamento minimo INPS (ossia 2.413,6 euro).

L’uscita anticipata a 62 anni di età, tuttavia, potrebbe non essere abolita del tutto, perché il Governo starebbe pensando a una nuova soluzione: Quota 41 flessibile, aperta a tutti ma determinata sull’ISEE. Il ricalcolo contributivo dell’assegno verrebbe sostituito da alcune penalizzazioni lineari, consistenti nella riduzione di circa il 2% per ciascun anno di anticipo rispetto all’età pensionabile. La scelta di sottostare o meno ai tagli dell’assegno previdenziale, dunque, verrebbe rimessa alla volontà degli interessati.
In effetti, è stato notato che imporre la determinazione della pensione sulla base del solo metodo contributivo porterebbe a una perdita abbastanza significativa. I più penalizzati sarebbero i lavoratori che, al 31 dicembre 1995, avevano maturato almeno 18 anni di contributi e quelli con stipendi bassi o carriere non regolari. Verso la fine della loro carriera, infatti, rischierebbero di perdere davvero un bel po’ di denaro.
Con il nuovo progetto, invece, i tagli verrebbero inflitti esclusivamente nei confronti di coloro che superano una determinata soglia ISEE; al contrario, i contribuenti con reddito basso sarebbero esonerati. Nel dettaglio, coloro che hanno un ISEE fino a 35 mila euro, potranno godere del pensionamento anticipato con Quota 41 flessibile senza penalizzazioni. Si tratta di un vantaggio non trascurabile, se si pensa anche che, da quest’anno, nel calcolo dell’ISEE non si considerano più i titoli di Stato per un valore fino a 50 mila euro. Questa manovra sarebbe accessibile a molti più beneficiari.