Finalmente molti cittadini potranno vedere aumentare l’importo della loro pensione mensile. C’è tempo fino al 2025: indicazioni e modalità
Molti italiani che percepiscono la pensione si lamentano costantemente di un importo troppo basso, che non è congruo con il costo della vita attuale e con i rincari a cui siamo tutti sottoposti. Sebbene le cifre dei cedolini siano periodicamente riviste proprio sulla base dell’inflazione, questo sembra non bastare: fino all’anno prossimo, però, è possibile ottenere un incremento dell’assegno pensionistico.
La Manovra, infatti, ha introdotto alcune novità per quanto riguarda le pensioni e i relativi importi. Nello specifico, uno dei cambiamenti di cui si chiacchiera più oggi è quello di riscattare i buchi contributivi dovuti a periodi di assenza dal lavoro. Inoltre, è ancora sul tavolo il tema del riscatto della laurea: cosa dice la nuova circolare Inps che ne parla.
Per incrementare il montante contributivo Inps si può adoperare una misura introdotta nel 2019 ed ora nuovamente in vigore, in via del tutto sperimentale, fino al 2025. Si tratta della pace contributiva, un meccanismo che consente di riscattare eventuali periodi di aspettativa o di inoccupazione, quindi mesi o anni in cui si era senza lavoro, così come quelli tra un lavoro e un altro e quelli riferibili a periodi di studio che, però, non rientrano nel riscatto della laurea. La pace contributiva consente di riscattare un massimo di 5 anni non per forza continuativi: questi 60 mesi, però, non devono essere in alcun modo coperti da retribuzione o da contribuzione figurativa, come ad esempio l’indennità di disoccupazione o la maternità. Tale pace contributiva può essere applicata a periodi di inattività o di aspettativa che cadono tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023.
Altra modalità per aumentare il montante contributivo è quella del riscatto della laurea, metodo che permette di trasformare gli anni di studi in anni lavorativi, come se durante quel periodo si avesse lavorato e quindi si avesse versato i contributi. Può presentare domanda di riscatto di laurea chi ha maturato almeno un contributo all’interno della gestione previdenziale.
Per accedere alla pace contributiva è necessario, sia nel caso dei periodi di inattività o aspettativa sia nel caso della laurea, che tutto il periodo da riscattare non sia coperto in alcun modo da contributi lavorativi. Nel caso in cui fossero state svolte delle attività più o meno lunghe che abbiano portato a dei contributi, sarà possibile riscattare solo i periodi residui.
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