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Inps e l’aumento delle pensioni, tutto dipende dalle patologie: gli importi

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L’Inps prevede un ulteriore aumento di importo per determinate tipologie di pensioni. Nel dettaglio andremo a scoprire di cosa si tratta.

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Cosi come è risaputo, l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, riconosce ai cittadini ritenuti non autosufficienti che presentano una invalidità civile parziale o totale o in ogni caso delle difficoltà nel gestire le quotidiane pratiche, una sorta di sussidio quantificato in base ad una serie i fattori determinati direttamente dall’ente. I fattori in questione danno il via ad una serie di considerazioni che vanno a determinare importi e quant’altro inerenti alla tipologia i trattamento che il cittadino interessato andrà a recepire.

In ogni caso è giusto considerare l’ipotesi che l’Inps potrebbe riconoscere anche un’ulteriore aggiunta al già presente sussidio considerando particolari condizioni fisiche inerenti al tipo di patologia presente. In questo caso possiamo parlare di una ulteriore indennità che l’istituto riconosce in casi particolarmente gravi come ad esempio l’impossibilità totale di essere autosufficiente. L’Inps in ogni caso riconosce un contributo extra di 522 euro esclusivamente per determinate patologie.

Quali sono le patologie che consentono di ricevere una ulteriore quota pensionistica

Assodata quindi la possibilità di ottenere un ulteriore bonus sul totale dell’importo della pensionein presenza di una patologia fortemente condizionante. In questi casi cosi come specificato l’Inps aggiunge un importo di 522 euro alla normale quota di sussidio destinata al cittadino. Viene da che per arrivare ad una simile condizione bisogna inoltrare all’ente preposto tutta la documentazione attestante la determinata condizione di salute, ed attendere una valutazione da parte dello stesso istituto.

LEGGI ANCHE >>> Inps cambia tutto: la conferma arriva dallo stesso istituto

La Commissione Inps ha il compito quindi i valutare la presenza o meno dei requisiti per procedere al riconoscimento dell’eventuale erogazione dell’assegno ulteriore. La differenza di quota da calcolare ed eventualmente assegnare al cittadino arriva dopo un’attenta valutazione. L’istituto, quindi,  che procede rispettando le dinamiche che generalmente determinano questo tipo di operazioni.  La risposta è dunque positiva, l’Inps riconosce altre quote, per determinate patologie, oltre la classica pensione di invalidità. I dubbi degli italiani in merito a questa domanda, possono dunque essere fugati.

Paolo Marsico

Giornalista pubblicista dal 2012 con numerose collaborazioni alle spalle tra carta stampata e web. Appassionato di scrittura e tra le altre cose di cinema, calcio e teatro. Autore racconti brevi, poesie e testi per il teatro.

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