INPS e APE sociale: i motivi incredibili per cui la tua domanda potrebbe restare ferma

L’APE sociale resta al centro del dibattito, tra attese lunghe per le domande e incertezze sul futuro della misura. Molti si chiedono quali siano i tempi ufficiali di risposta dell’INPS e cosa fare se la pratica rimane ferma.

Presentando la domanda di APE sociale il 7 febbraio attraverso il patronato, ci si aspetta una risposta dall’INPS entro termini certi. Secondo diverse fonti specializzate in diritto del lavoro e previdenza, per le domande presentate entro il 31 marzo l’esito dovrebbe giungere entro il 30 giugno; per quelle inviate entro il 15 luglio, entro il 15 ottobre; per richieste tra il 15 luglio e il 30 novembre, entro il 31 dicembre dello stesso anno.

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INPS e APE sociale: i motivi incredibili per cui la tua domanda potrebbe restare ferma – trading.it

Queste scadenze, se rispettate, garantiscono maggiore trasparenza, ma non sempre coincidono con le attese individuali. Inoltre, resta in bilico il futuro della misura: alcune previsioni parlamentari parlano di una possibile interruzione dell’APE sociale allo scadere del 2025, se non dovessero arrivare nuove proroghe. Questo rende ancora più importante monitorare l’evoluzione normativa e conoscere i propri diritti.

Come funzionano i tempi di risposta e i criteri di priorità

La circolare INPS n. 100 del 2017 chiarisce i meccanismi con cui vengono gestite le pratiche. Le domande sono valutate seguendo criteri di priorità: hanno precedenza i lavoratori più vicini all’età della pensione di vecchiaia (67 anni), mentre a parità di requisito si considera la data di presentazione della richiesta. In questo modo, chi si trova a un passo dall’uscita naturale dal lavoro viene tutelato rispetto a chi ha ancora diversi anni davanti.

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Come funzionano i tempi di risposta e i criteri di priorità – trading.it

Gli esiti possibili sono tre: il riconoscimento delle condizioni con la decorrenza immediata del beneficio; il riconoscimento con differimento, che avviene quando non c’è sufficiente copertura finanziaria; oppure il rigetto della domanda, nel caso in cui i requisiti non siano rispettati. Secondo esperti previdenziali, la copertura finanziaria rimane un nodo cruciale: anche chi ha diritto all’APE sociale potrebbe dover attendere mesi in caso di fondi limitati. È bene ricordare che, in caso di accoglimento, il trattamento decorre dal primo giorno del mese successivo alla domanda, a condizione che sia stata interrotta l’attività lavorativa. Questo meccanismo, sebbene pensato per tutelare le risorse, contribuisce ad alimentare le incertezze di chi ha fatto domanda.

Passi da seguire se la risposta tarda ad arrivare

Se non hai ancora ricevuto risposta, esistono diversi strumenti da utilizzare. Il primo è la verifica dello stato della domanda nella sezione “Le mie domande” del portale INPS, che permette di controllare eventuali aggiornamenti. In alternativa, è possibile contattare il Contact Center INPS ai numeri dedicati: da rete fissa o da cellulare, a seconda delle esigenze. Questa modalità consente di parlare con un operatore, ma spesso richiede pazienza per i tempi di attesa.

Un altro canale utile è il servizio online “INPS Risponde”, che permette di inviare richieste scritte e ricevere un riscontro tracciabile. In parallelo, chi si è affidato a un patronato può chiedere assistenza diretta: i patronati hanno canali privilegiati con l’ente e possono sollecitare la pratica in tempi più rapidi. Se, nonostante questi tentativi, non si ottiene risposta, si può procedere con un sollecito formale tramite pec o raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata alla sede INPS competente. Questa azione, più ufficiale, può rappresentare un passaggio necessario per dare impulso alla pratica e per dimostrare di aver intrapreso tutte le azioni possibili. In casi estremi, come ricordano alcuni legali specializzati in diritto previdenziale, è persino possibile valutare un ricorso amministrativo, ma questa rimane una strada residuale da percorrere solo quando tutte le altre opzioni sono state esaurite.

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