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Invalidità e pensione: il problema è l’età giusta, allarme dei CAF

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Invalidità e pensione, l’età conta, e non si può non prenderla in considerazione. Tutto ciò che occorre sapere a tal proposito.

Per tutti, il momento della pensione arriva ed è importante conoscere le varie opzioni disponibili, in base a contributi, anni di carriera e molto altro ancora.

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Un elemento da non ignorare è l’età, che deve essere quella giusta per poter accedere a un determinato trattamento pensionistico. Le opzioni, infatti, sono diverse, e questo crea ampie vie d’uscita, in base alle esigenze e a quelli che sono i requisiti effettivi a disposizione del contribuente.

Per avere un quadro chiaro delle opzioni, è sempre bene farsi assistere da un CAF o chi di competenza, in modo da poter trovare la soluzione migliore, che si adatti alla propria situazione.

Per quanto concerne il tema invalidità e pensioni, l’età ha un ruolo significativo ed esaminando le varie scelte, capiremo perché.

Invalidità e pensione, l’età conta: le opzioni disponibili

Per coloro che hanno un’invalidità riconosciuta, ci sono diverse opzioni per andare in pensione.

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In primis, c’è la pensione anticipata di vecchiaia. Per ottenerla, si deve essere dipendenti nell’ambito privato e l’invalidità non deve essere al di sotto dell’80%. Per accedervi, bisogna avere 61 anni se si è uomini, 56 se donne. Si tratta di una pensione per coloro i cui contributi sono stati pagati prima del 31 dicembre 1995 e ci vogliono vent’anni di versamenti.

C’è poi quota 41, con una invalidità che consiste nella riduzione della capacità di lavorare che si attesta al 74% o più, e 41 anni di contributi. L’età, in questo caso, non conta, ma è importante aver cominciato a lavorare prima dei 19 anni e aver versato, prima dei 19, un anno di contributi.

Altra opzione è l’APE sociale (Anticipo Pensionistico Sociale), per cui è necessario avere 63 anni e 5 mesi di età, e avere una capacità ridotta di lavorare del 74% o più, oltre a 30 anni di versamenti contributivi. Per le lavoratrici dipendenti o autonome di 61 anni, c’è Opzione Donna, con 35 anni di contributi, e invalidità che supera il 74%.

Altre pensioni

Se si vuole accedere alla Pensione di Inabilità Ordinaria, riservata a persone inabili al lavoro al 100%, non ci sono limiti di età, e bastano un minimo di 5 anni di contributi, di cui 3 anni, versati nei 5 anni precedenti all’inoltro della richiesta. È anche necessario essere iscritti a una gestione previdenziale obbligatoria.

Infine, c’è l’assegno ordinario di invalidità, che l’INPS eroga a lavoratori con il 67% di invalidità, ma che possono proseguire nel lavoro, con mansioni adeguate. Per ottenerla sono necessari 5 anni di contributi, 3 dei quali pagati negli ultimi 5 anni. Non ci sono limiti di età e si converte in pensione di vecchiaia, con 20 anni di contributi.

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