Invalidità e ticket sanitario: le agevolazioni che tanti ignorano e pagano di più

Molti continuano a pagare il ticket sanitario senza sapere che potrebbero evitarlo. Altri, pur con una disabilità riconosciuta, affrontano spese inutili per mancanza di informazioni. Quando si parla di invalidità e ticket sanitario, esistono agevolazioni previste dalla legge che, però, spesso restano sconosciute. E così, chi ha più bisogno di tutele finisce per rinunciarvi o per pagarle di tasca propria.

Ogni giorno si entra in ambulatori, si richiedono esami, si esibisce la tessera sanitaria e si paga. Ma per molti, quel pagamento è evitabile. Eppure, in pochi ne sono consapevoli. Non è questione di furbizia, ma di conoscenza dei propri diritti. Una conoscenza che spesso manca, o che resta sepolta sotto strati di burocrazia.

fonendoscopio,cuore e prescrizione emdica
Invalidità e ticket sanitario: le agevolazioni che tanti ignorano e pagano di più-trading.it

Chi ha un’invalidità riconosciuta, oltre al peso della condizione fisica, si trova a dover affrontare un sistema complesso. Verbali, documenti, sigle, percentuali: tutto contribuisce a confondere. E proprio in questa confusione si perdono diritti fondamentali. Il ticket, in molti casi, non è dovuto. Ma serve che qualcuno lo dica chiaramente.

Chi ha diritto all’esenzione e cosa deve fare

La legge prevede esenzioni dal ticket per chi ha una invalidità riconosciuta. In particolare, ne hanno diritto gli invalidi civili al 100%, quelli con riduzione della capacità lavorativa superiore ai due terzi (dal 67% in su), i ciechi assoluti o parziali, i sordomuti, gli invalidi di guerra e per servizio fino alla quinta categoria.

disabile
Chi ha diritto all’esenzione e cosa deve fare-trading.it

Per queste persone, l’esenzione è totale: visite, esami, prestazioni ambulatoriali non si pagano, se rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza. È sufficiente che, una volta ricevuto il verbale INPS, ci si rechi alla ASL per ottenere l’attestato di esenzione, che verrà registrato nel sistema sanitario elettronico.

Diverso è il caso di chi ha una percentuale inferiore al 67% o di chi è classificato in categorie minori. In queste situazioni, l’esenzione è solo parziale e riguarda solo le prestazioni sanitarie collegate alla patologia invalidante.

Per esempio, una persona con invalidità al 50% per problemi ortopedici potrà non pagare una visita fisiatrica, ma dovrà sostenere il costo di una visita oculistica. Il medico curante deve sempre indicare il codice corretto sulla ricetta, altrimenti l’esenzione non viene riconosciuta al momento dell’erogazione della prestazione.

Le conseguenze dell’ignorare i propri diritti

Non conoscere le agevolazioni legate a invalidità e ticket sanitario significa spendere soldi inutilmente. Chi ha diritto a cure gratuite, ma continua a pagare, lo fa spesso per disinformazione o per mancata comunicazione da parte delle istituzioni. Nessuno spiega in modo semplice che quel verbale INPS non serve solo per accertare la condizione, ma è anche uno strumento per accedere a prestazioni sanitarie gratuite.

Il rischio è quello di pagare decine, a volte centinaia di euro all’anno, senza motivo. Visite specialistiche, esami, controlli di routine: tutto può diventare un peso economico, quando in realtà dovrebbe essere un diritto accessibile.

Importante ricordare che le esenzioni per invalidità non dipendono dal reddito. Anche chi ha un ISEE elevato può averne diritto. Le esenzioni per reddito e quelle per invalidità sono cumulabili: una persona può beneficiare di entrambe, se ne ha i requisiti.

Infine, va sottolineato che l’esenzione non riguarda automaticamente tutti i farmaci. Solo quelli in fascia A sono coperti. In altri casi, si potrebbe comunque dover pagare una quota, anche con l’esenzione attiva.

Gestione cookie