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Invalidità, tra revisione e revoca il filo è sottile: attenzione alla nuova procedura

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Invalidità, l’iter di revisione si semplifica ma attenzione alle nuove modalità o si rischia la revoca della pensione.

L’INPS vuole semplificare e velocizzare la revisione dell’invalidità sfruttando la tecnologia. Il rischio di revoca, però, rimane alto soprattutto se non si conoscono le nuove direttive.

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I soggetti che percepiscono la pensione e le prestazioni d’invalidità devono sostenere periodicamente degli accertamenti per controllare eventuali variazioni dei requisiti di inabilità. L’INPS, attraverso un verbale di riconoscimento, fissa un appuntamento a cui l’interessato ha l’obbligo di recarsi per non perdere il diritto alla misura assistenziale. L’iter di revisione è stato spesso modificato e, lo scorso 25 febbraio 2022, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha comunicato le ultime variazioni apportate al procedimento.

Invalidità, cosa è cambiato nella revisione

L’obiettivo dell’INPS è la semplificazione e la velocizzazione dell’iter di revisione delle prestazioni d’invalidità. A tal fine, l’ente ha deciso di affidarsi alla tecnologia e alla digitalizzazione. Il nuovo procedimento, dunque, prevede l’inoltro di una lettera tramite posta prioritaria il cui contenuto invita il destinatario a presentare telematicamente tutta la documentazione sanitaria relativa alla propria inabilità.

La missiva verrà inviata nei quattro mesi precedenti alla data della visita di revisione e per ottemperare ai propri obblighi, il percettore della pensione e delle prestazioni dovrà accedere al servizio online “Allegazione documentazione Sanitaria Invalidità Civile”. Nessuna visita diretta, dunque, così come previsto dal Decreto Semplificazioni. Le Commissioni hanno la possibilità di stilare verbali e fare considerazioni unicamente consultando la documentazione sanitaria inviata dal cittadino. La valutazione degli atti avverrà solamente se tutti i documenti necessari risulteranno inoltrati entro la tempistica prestabilita ossia entro 40 giorni dalla ricezione della lettera.

Dalla revisione alla revoca il passo è breve

Una documentazione incompleta, non trasmessa oppure inoltrata in ritardo non comporterà immediatamente la revoca della prestazione. Il cittadino invalido riceverà, però, una seconda lettera tramite raccomandata in cui viene invitato ad una visita diretta da svolgere presso l’Unità Operativa Complessa o Semplice del territorio di riferimento. In più, la comunicazione verrà inoltrata via sms al soggetto invalido sul numero conosciuto dall’INPS.

In questo modo l’interessato potrà conoscere la data e l’ora dell’appuntamento e in caso di dubbio potrà controllare la programmazione tramite la sezione My INPS del portale dell’ente – ricordiamo che l’accesso è consentito unicamente tramite identità digitale. L’INPS ha attivato, poi, anche un servizio di chiamata per informare il cittadino della visita di revisione. Diverse strade, dunque, che portano alla conferma dell’erogazione della pensione di invalidità. Non recandosi all’appuntamento, invece, di perderà il diritto alla prestazione e si assisterà alla sospensione della misura. Se dopo 90 giorni l’interessato non dovesse aver giustificato l’assenza e richiesto un nuovo accertamento si procederà con la revoca della pensione di invalidità.

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