Come ha fatto un’azione da 26 € a diventare un gioiello da 427 €? Cosa ha innescato una crescita del +1.540% in meno di dieci anni? Le risposte sono complesse, ma il cammino è sorprendentemente chiaro.
Tra successi industriali e mosse finanziarie da manuale, una trasformazione silenziosa ha reso possibile quello che oggi è un caso-studio tra lusso e motori. Il titolo Ferrari non è solo un’azione: è una storia di visione, strategia e velocità, dentro e fuori la pista.

Tutto è iniziato in un momento che non prometteva nulla di straordinario. Era il 2016, e Ferrari si era appena separata da FCA, entrando in Borsa con un prezzo iniziale attorno ai 26 euro. Gli investitori osservavano con attenzione ma anche con un certo distacco. In quel momento il marchio, pur essendo una leggenda dell’automobilismo, doveva dimostrare la propria autonomia. E lo ha fatto.
Con una direzione strategica molto chiara, la casa di Maranello ha costruito le basi per un’impennata che non si è più fermata. La trasformazione non è stata solo economica ma anche culturale: da produttore di auto sportive a icona del lusso globale. Questo cambio di passo ha convinto sempre più investitori a puntare sul titolo, trasformandolo in una delle storie di successo più rilevanti del panorama azionario europeo.
Dallo scetticismo all’euforia: la corsa di Ferrari sui mercati
Dopo la separazione da FCA, il titolo Ferrari ha vissuto una fase iniziale di incertezza. Ma da lì è partita una crescita trainata da fondamentali solidi. Le trimestrali hanno mostrato ricavi e utili in costante aumento. La casa ha saputo confermare le guidance anno dopo anno, segno di un management credibile e orientato alla sostenibilità nel lungo periodo.

A fare la differenza non sono state solo le auto. L’espansione nei settori del merchandising, delle licenze e del mondo delle monoposto ha rafforzato le entrate, dimostrando che il brand Ferrari è un ecosistema. Il pricing premium ha permesso margini elevati, e l’identità unica del marchio ha creato una barriera competitiva difficilmente replicabile.
Nel 2023, il prezzo medio delle azioni si aggirava intorno ai 333 euro, con una crescita del 59% rispetto all’anno precedente. Nel 2024 si è andati oltre i 420 euro, con un ulteriore +26% (questo è più o meno il prezzo attuale). Questi risultati sono stati accompagnati da valutazioni entusiastiche delle banche d’investimento. Banca Akros, ad esempio, ha mantenuto una raccomandazione di acquisto per diversi anni, supportata da target price ottimistici.
Il consenso medio degli analisti, come riportato dal sito Markescreener è Accumulare con target price a 438,.25, circa il 3% sopra i prezzi attuali. Dal punto di vista grafico, il primo supporto è posto in area 413 e la prima resostenza in area 450.
Oltre la Borsa: un simbolo culturale che crea valore
L’interesse verso Ferrari è stato anche alimentato dal contesto favorevole per il lusso. In un’epoca in cui i beni aspirazionali sono sempre più richiesti, Ferrari si è posizionata come un sogno esclusivo. Le strategie di Exor, azionista di controllo, hanno garantito stabilità e visione di lungo termine.
Non va dimenticato il ruolo simbolico di Ferrari. Ogni vittoria in pista, ogni modello lanciato, rafforza la brand equity. Questo ha effetti diretti anche sul mercato finanziario. Gli investitori vedono in Ferrari non solo una casa automobilistica, ma una marca che comunica valore, storia, desiderio.