Lasciare i soldi fermi in banca nel 2025 può voler dire perdere occasioni preziose. Esistono strumenti che, anche in soli 12 mesi, riescono a dare soddisfazioni reali. In un momento in cui i tassi si sono stabilizzati ma restano interessanti, scegliere bene dove mettere i propri risparmi è più importante che mai. Le alternative non mancano, ma solo alcune combinano davvero sicurezza e rendimento. A volte, la scelta giusta è più semplice di quanto sembri.
Chi possiede una somma da investire per un periodo breve spesso si trova davanti a una scelta complicata. Meglio la sicurezza di un titolo di Stato o puntare su rendimenti più elevati offerti dalle banche? E cosa dire dei buoni postali, sempre più citati per la loro semplicità? Le risposte non sono scontate e il 2025 offre un contesto in cui ogni punto percentuale può fare la differenza.

Guardare solo il tasso lordo può trarre in inganno. Bisogna valutare anche la tassazione, la frequenza di liquidazione degli interessi e la flessibilità dello strumento scelto. In questo scenario, alcune soluzioni emergono con chiarezza per chi cerca di far fruttare 30.000 euro in un anno, senza assumersi rischi inutili.
Conti deposito 2025: perché rendono più dei titoli di Stato e mantengono alta la sicurezza
I conti deposito tornano a imporsi come soluzione ideale per chi desidera investire per 12 mesi. A giugno 2025, tra le proposte più interessanti che riportanto i comparatori, spiccanon offerte con un tasso lordo del 3,00%, pari a circa 2,22% netto. Gli interessi vengono versati ogni trimestre, con la possibilità di prelevare liberamente la somma.

Chi sceglie di vincolare l’importo a 12 mesi può ottenere ancora di più con tasso lordo del 3,25/3,20 % e rendimento netto del 2,41%. Su 30.000 euro, significa guadagnare circa 660 euro netti in un anno.
Tutti i conti deposito sono garantiti fino a 100.000 euro dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, un aspetto che li rende estremamente sicuri. Inoltre, il capitale è sempre protetto, e il rendimento certo. In un’epoca in cui molti strumenti finanziari subiscono l’influenza dei mercati, sapere in anticipo quanto si guadagnerà è un vantaggio non da poco.
BOT, BTP e buoni fruttiferi postali: quando la sicurezza non basta a far crescere i risparmi
Chi cerca stabilità guarda spesso ai BOT, i buoni ordinari del Tesoro. Ma nelle aste degli ultimi mesi il loro rendimento lordo si aggira attorno all’1,98%, che dopo tasse diventa un netto tra 1,55% e 1,99%. Pur essendo sicuri, non riescono a competere con i conti deposito più remunerativi.
Anche alcuni BTP a breve durata vengono considerati, come quello in scadenza a settembre 2026, che ha una cedola del 3,85% lordo. Tuttavia, acquistandolo oggi e tenendolo per un solo anno, il rendimento effettivo netto è intorno all’1,57%, meno di molti conti vincolati.
E i depositi postali? Il rendimento è dell’1,5% lordo. Una cifra troppo bassa per risultare competitiva in un confronto reale.
Chi desidera investire nel breve termine deve quindi valutare bene. I titoli di Stato e i deposti postali garantiscono tranquillità, ma non riescono a offrire lo stesso ritorno dei migliori conti deposito. E se si può ottenere più del doppio del rendimento, con la stessa sicurezza, perché accontentarsi?