ISEE 2026: 7 dettagli nascosti che potrebbero rivoluzionare i tuoi bonus familiari

Il governo lavora a una riforma dell’Isee, l’indicatore che regola l’accesso a bonus e prestazioni sociali. Le novità in arrivo puntano a rendere più equo il sistema, con attenzione a figli e famiglie, evitando che un beneficio ne escluda altri già esistenti.

L’Isee è da anni lo strumento principale per stabilire chi ha diritto a determinati bonus e agevolazioni fiscali o sociali. La sua funzione è quella di misurare la situazione economica complessiva di un nucleo familiare, includendo redditi, patrimonio mobiliare e immobiliare. Ottenere un Isee basso consente di accedere a sconti su tariffe, assegni, riduzioni di spesa e contributi economici. Proprio per il suo ruolo centrale, il tema della riforma è da tempo al centro del dibattito politico. La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha chiarito in Parlamento che il nuovo modello non dovrà creare sovrapposizioni dannose: i nuovi incentivi dovranno sommarsi a quelli esistenti senza escludersi a vicenda.

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ISEE 2026: 7 dettagli nascosti che potrebbero rivoluzionare i tuoi bonus familiari – trading.it

In parallelo, il vicepremier Matteo Salvini ha riproposto la richiesta di escludere del tutto la prima casa dal calcolo dell’indicatore. Già oggi, per immobili con valore ai fini Imu fino a 52.000 €, l’abitazione non incide sull’Isee, ma l’ipotesi è di ampliare l’esenzione. La questione è considerata prioritaria da molte associazioni familiari. A complicare il quadro c’è il tema del sostegno diretto alle madri lavoratrici: a fine anno arriverà in busta paga un contributo di 480 €, esentasse, riservato a chi ha un Isee fino a 40.000 €. La ministra Roccella ha chiarito che questo bonus non peserà nel calcolo dell’assegno unico, e viceversa, evitando penalizzazioni.

Riforma Isee: bonus e famiglie al centro

Secondo i dati dell’Inps, ogni anno milioni di famiglie presentano la Dichiarazione sostitutiva unica per ottenere l’Isee, indispensabile per accedere ad agevolazioni come l’assegno unico, le borse di studio o i contributi per l’asilo nido. La riforma annunciata dal governo punta a migliorare l’equità dell’indicatore, riducendo le disparità tra nuclei con la stessa capacità reddituale ma diversa composizione. L’obiettivo dichiarato è che un nuovo bonus non vada a penalizzare l’accesso ad altri già in vigore. È il caso del contributo per le madri lavoratrici: un aiuto di 480 € che non influirà sul calcolo dell’assegno unico, garantendo cumulabilità.

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Riforma Isee: bonus e famiglie al centro – trading

La ministra Roccella ha sottolineato che la priorità è sostenere i nuclei più fragili, in particolare quelli con figli, assicurando che gli strumenti esistenti non si annullino a vicenda. Anche i sindacati e le associazioni dei consumatori seguono con attenzione il dossier, chiedendo maggiore chiarezza e tempi rapidi di applicazione per evitare incertezze ai contribuenti.

La questione della prima casa e le prospettive future

Un nodo rilevante della riforma riguarda la considerazione della prima casa nel calcolo dell’Isee. Oggi la normativa prevede che l’abitazione principale non venga conteggiata se il valore ai fini Imu non supera 52.000 €, ma il vicepremier Salvini e diverse associazioni familiari chiedono l’esclusione totale. Secondo le analisi del Sole 24 Ore e degli osservatori fiscali, una simile modifica avrebbe effetti rilevanti, ampliando la platea dei beneficiari di bonus legati all’Isee. Restano da valutare però i costi per lo Stato e l’impatto sull’equilibrio dei conti pubblici. Tra le ipotesi di lavoro figura anche una revisione dei coefficienti familiari, per valorizzare la presenza di figli e carichi familiari, in linea con le raccomandazioni della Commissione europea sul sostegno alla natalità.

 

Il percorso non è breve e richiederà confronti tecnici, ma l’indicazione politica appare chiara: costruire un Isee più aderente alle reali condizioni delle famiglie italiane, garantendo accesso ai benefici senza penalizzazioni indirette. La riforma, se approvata, si affiancherà alle misure già introdotte, come il nuovo contributo per le madri lavoratrici e l’assegno unico universale, con l’obiettivo di rendere il sistema più equo e trasparente.

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