Quando il contribuente non dichiara tutto ciò che è in suo possesso, l’Isee presenterà delle omissioni: ecco quali sono le conseguenze e le sanzioni del caso.
Il calcolo dell’Isee, relativo alla situazione economica del proprio nucleo familiare, è fondamentale per la richiesta di alcune agevolazioni.
Questo documento, infatti, è utile per la richiesta di molti bonus, sussidi, esenzioni sanitarie, scolastiche e universitarie: proprio per questo motivo andrà richiesto ogni anno.
Il richiedente dovrà consegnare tutti i documenti che attestino i beni, monetari e no, in suo possesso. In particolare, serviranno:
Risulta chiaro, dunque, quanto sia importante fornire una documentazione che sia quanto più possibile veritiera e dettagliata: nel caso in cui vi siano omissioni o il richiedente non dichiara tutto si rischia grosso.
Al momento della richiesta del modello Isee è importante fornire tutta la documentazione in proprio possesso e non tralasciare nulla. Nel caso in cui vi siano dei documenti mancanti o dichiarazioni non veritiere o mendaci, il contribuente rischia molto.
Qualora, dunque, il contribuente abbia omesso volontariamente la presentazione di alcuni documenti che forniscano una chiara visione della sua situazione economica, rischia un controllo del Fisco. L’Agenzia delle Entrate, infatti, incrociando i dati dell’anagrafe tributaria riesce a rilevare le difformità: il richiedente omissivo rischierà delle sanzioni davvero salate.
Coloro che risultino omissivi o forniscano dichiarazioni mendaci al momento di richiesta dell’Isee rischiano una sanzione amministrativa.
Secondo la Legge, infatti, qualora tali dichiarazioni omissive siano fornite con il fine ultimo di ottenere un’agevolazione in modo illecito, si è dovuti a restituire un importo triplicato rispetto a quello percepito.
Se, ad esempio, non si dichiara il conto corrente la sanzione può essere tra i 5164 euro e i 25822 euro, soprattutto qualora tale omissione abbia contribuito alla percezione di un sussidio o di un bonus.
A questa situazione, però, si può rimediare ed evitare la multa in questione. Il contribuente, infatti, ha 10 giorni di tempo per rimediare alla falsa o mancata dichiarazione.
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