Iveco+diventa+cinese%3F+Ci+sono+importanti+novit%C3%A0
tradingit
/iveco-cinese-cessione-azienda-italiana/amp/
Economia e Finanza

Iveco diventa cinese? Ci sono importanti novità

Published by

Semaforo rosso per la cessione di Iveco alla cinese Faw Jiefang. L’offerta sarebbe inadeguata sotto diversi aspetti. Ecco cos’è accaduto. 

Iveco – vendita (Google Immagini)

Il dado è tratto. Secondo Bloomberg, la Cnh Industrial, controllante dell’azienda italiana che fa parte del gruppo Exor, ha stroncato sul nascere l’acquisizione di Iveco da parte di Faw Jiefang.

L’azienda con sede a Changchun, è il più grande produttore di autocarri pesanti in Cina, parte del potente gruppo FAW. Tuttavia, secondo Cnh Industrial l’offerta dei cinesi non poteva dirsi adeguata sotto svariati aspetti.

Ecco i dettagli sull’affare saltato che ha lasciato il marchio specializzata nella produzione di veicoli industriali di grossa cilindrata in mani italiane.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE >>> Analisi tecnica di Stellantis: prospettive rosee per l’ex Fiat

Il destino di Iveco

La proposta mancava innanzitutto del giusto peso economico. Secondo indiscrezioni, l’acquisizione, per quanto riguarda i cinesi, sarebbe dovuta avvenire a 3,5 miliardi di euro. Si tratta di poco più della prima offerta, di circa 3 miliardi, avanzata lo scorso anno.

Sarebbero state poche, inoltre, le garanzie per quanto riguarda l’attuale schema produttivo degli stabilimenti e il rispetto del marchio. Le soluzioni infrastrutturali per trasporti sostenibili, da calibrare in linea al Green Deal dell’Unione Europea, tra le altre cose, sarebbero stati a rischio.

Dunque, per adesso Iveco rimane italiana, almeno fino al 2022. La politica italiana ha subito accolto la notizia con favore.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, è stato il primo a commentare. «Il Mise è pronto a sedersi al tavolo per intervenire per tutelare e mantenere questa produzione in Italia». Il Governo italiano, da sempre, considera la produzione di mezzi pesanti su gomma fattore legato all’interesse strategico nazionale, ed ha dunque sentito la necessità di “intervenire discretamente”.

In qualità di player ombra nelle trattative, il mancato raggiungimento dell’accordo sarebbe stato determinato anche dall’esecutivo di Roma. Draghi e Giorgetti avrebbero esercitato il cosiddetto golden power.

Anche il magnate John Elkann, amministratore delegato di Exor e presidente di FCA, sarebbe stato direttamente coinvolto e si sarebbe attivato per sostenere la produzione in Italia e il corrente assetto societario. La Cina è vicina, ma non ancora così tanto.

Recent Posts

Queste 8 azioni potrebbero decollare presto: UBS lancia l’allarme opportunità

Hai mai pensato che un momento di crisi sui mercati possa diventare l’occasione perfetta per…

2 ore ago

Zerebro il token AI crypto: scopriamo perché se ne parla tanto

Zerebro è l'unione tra il settore delle criptovalute e quello dell'Intelligenza Artificiale. Quali sono i…

3 ore ago

Puntare ai dividendi delle azioni conviene davvero? La verità che pochi conoscono

01Ti sei mai chiesto se puntare sulle azioni che pagano dividendi sia davvero la strategia…

4 ore ago

La moglie che ha rinunciato alla sua professionalità ha diritto al risarcimento: come viene quantificato

La donna che ha rinunciato alla propria carriera professionale per dedicarsi alla casa e alla…

6 ore ago

Dipendente va risarcito se il datore di lavoro non lo ha formato: innovativa tutela

La Cassazione si pronuncia in merito al dipendente che va risarcito con la sentenza n.…

8 ore ago

Gli analisti amano queste 3 Midcap: i loro notevoli assi nella manica

Questi tre titoli hanno catturato l'attenzione degli analisti per la loro potenzialità di crescita. Quali…

9 ore ago