La BCE consiglia di tenere i soldi in casa, stupiti i risparmiatori

Tenere i soldi in contanti in casa non è solo una vecchia abitudine italiana. La recente raccomandazione della Banca Centrale Europea riaccende l’attenzione sul ruolo del contante come strumento essenziale di riserva e sicurezza. Un invito che sorprende, ma che nasce da motivazioni precise e da dinamiche che riguardano tutti i risparmiatori europei.

Il tema dei contanti torna così al centro del dibattito. In un’epoca in cui si spinge verso la digitalizzazione dei pagamenti e l’uso crescente delle carte di credito e delle app bancarie, l’indicazione della BCE sembra quasi una controtendenza. In realtà, riflette una preoccupazione crescente: la necessità per i cittadini di avere sempre a disposizione una riserva di liquidità immediata, utile in caso di emergenze o di problemi con i sistemi elettronici.

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La BCE consiglia di tenere i soldi in casa, stupiti i risparmiatori – trading.it

Molti ricordano ancora i blackout informatici che hanno paralizzato i bancomat, e la questione solleva una riflessione: meglio avere un piccolo tesoretto di euro a portata di mano piuttosto che restare senza mezzi di pagamento. Non è un caso che negli ultimi anni le famiglie abbiano aumentato la quota di risparmio liquido, mantenendo più denaro in casa rispetto al passato. Ma quanto è davvero sicuro e sensato?

Il nuovo invito della BCE e le ragioni dietro la scelta

Secondo la Banca Centrale Europea, il contante resta «l’unico mezzo di pagamento al portatore che funziona senza infrastrutture esterne». Questo significa che in caso di guasti tecnologici, attacchi informatici o blackout, le banconote garantiscono la possibilità di continuare a fare acquisti. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha più volte ricordato che il contante rimane «inclusivo», poiché accessibile a tutti senza bisogno di strumenti digitali o competenze tecnologiche.

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Il nuovo invito della BCE e le ragioni dietro la scelta – trading.it

Un’indagine condotta dalla stessa BCE mostra che oltre il 60% delle transazioni quotidiane nell’area euro avviene ancora in contanti. Nonostante l’aumento dei pagamenti digitali, soprattutto tra i più giovani, resta forte l’abitudine di tenere a portata di mano banconote per le spese quotidiane e come forma di riserva. L’invito recente non ha l’obiettivo di scoraggiare l’innovazione digitale – il progetto dell’euro digitale prosegue – ma di rafforzare la resilienza del sistema economico. Anche la Banca d’Italia, in più occasioni, ha evidenziato come la disponibilità di contante sia fondamentale per la gestione dei rischi sistemici e per tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione.

I rischi e le cautele per chi conserva denaro in casa

Se da un lato la raccomandazione della BCE sottolinea l’importanza del contante come riserva, dall’altro emergono dubbi pratici. Conservare grandi quantità di euro in abitazione può esporre a rischi concreti, come furti o incendi, ed è per questo che molti esperti consigliano di non eccedere. Secondo i dati diffusi dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana), la quota di risparmio detenuta in forma liquida è cresciuta negli ultimi tre anni, ma rimane limitata a poche migliaia di euro per famiglia. Una cifra che, spiegano diversi analisti, è considerata una soglia ragionevole per far fronte a imprevisti senza compromettere la sicurezza.

C’è poi il tema della tracciabilità. Mentre i pagamenti digitali garantiscono registrazioni e ricevute, i contanti non lasciano traccia. Questo aspetto li rende insostituibili per la privacy, ma allo stesso tempo meno utili per dimostrare spese in caso di controlli fiscali. Per questo, secondo l’opinione di vari economisti intervistati da testate come Il Sole 24 Ore, la vera sfida è trovare un equilibrio tra riserva domestica e gestione bancaria. Un piccolo fondo di emergenza in casa – tra i 200 € e i 500 € – può essere visto come un compromesso, mentre per importi più elevati resta preferibile affidarsi a depositi bancari o strumenti finanziari facilmente liquidabili.

Il messaggio che arriva da Francoforte è chiaro: in un mondo che corre verso il digitale, il contante non va relegato al passato. Anzi, proprio la sua natura fisica lo rende ancora oggi una forma di sicurezza e di libertà per milioni di cittadini europei.

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