Jefferies conferma la sua visione positiva sulle banche italiane, alzando i target price su Intesa Sanpaolo e Banco BPM. La tesi si basa su utili record, una resilienza certificata dagli stress test europei e, soprattutto, su politiche di dividendi e buyback estremamente generose che promettono fiumi di cassa per gli azionisti.
Il settore bancario italiano si conferma uno dei più interessanti per gli investitori internazionali, e il recente aggiornamento delle stime da parte di un broker primario come Jefferies ne è la prova. Lontani i tempi in cui erano viste come un anello debole, oggi le principali banche italiane come Intesa Sanpaolo, BPER e Banco BPM sono considerate macchine da utili capaci di generare ritorni eccezionali per gli azionisti.

La fiducia degli analisti non si basa solo sugli alti tassi di interesse del passato, ma su una ritrovata solidità patrimoniale, come dimostrato dai risultati degli stress test EBA 2025. Al centro dell’analisi restano però i dividendi e i piani di riacquisto di azioni proprie, veri e propri motori del sentiment positivo, supportati da guidance sugli utili in continuo rialzo e da un contesto macro che, secondo la BCE, mostra segnali di ripresa della domanda di credito.
La solidità dei conti e la promozione dagli stress test
La tesi rialzista di Jefferies poggia su fondamentali solidi e certificati. Le banche italiane hanno presentato trimestrali record, alzando le stime per l’intero 2025. Intesa Sanpaolo, ad esempio, ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 5,2 miliardi di € e prevede di superare “ben oltre i 9 miliardi di €” a fine anno. Anche Banco BPM ha rivisto al rialzo la sua guidance sull’utile a 1,95 miliardi. Questa capacità di generare profitti è accompagnata da una robustezza patrimoniale che ha superato a pieni voti l’esame delle autorità europee. I risultati degli stress test 2025 dell’EBA, come riportato da Bankitalia, hanno mostrato una resilienza del sistema italiano superiore alle attese, con un impatto dello scenario avverso molto più contenuto rispetto al passato.

Basti pensare che BPER ha segnalato un impatto massimo sul capitale di soli 94 punti base, un netto miglioramento che, unito alle sinergie attese dall’integrazione con Popolare di Sondrio, ne rafforza le prospettive. A completare il quadro c’è FinecoBank, che vanta un CET1 ratio del 23,5%, tra i più solidi in Europa.
Dividendi da record e il verdetto rialzista di Jefferies
Il vero cuore della tesi di investimento è la straordinaria capacità delle banche italiane di remunerare i propri azionisti. Intesa Sanpaolo si conferma regina dei ritorni, con una politica di distribuzione che prevede per il 2025 almeno 8,2 miliardi di € tra dividendi cash (con un payout del 70%) e buyback. Anche Banco BPM non è da meno, con un dividendo per azione di 0,60 € approvato per il 2025 che, ai prezzi attuali, si traduce in un rendimento a doppia cifra. Questa generosità ha spinto gli analisti di Jefferies, come riportato da MarketScreener e 4Trading, ad aggiornare le proprie stime il 19 agosto. Il rating su Intesa Sanpaolo è stato confermato a “Buy” con un prezzo obiettivo alzato a 6,30 €.
Per Banco BPM il target sale a 11,60 € (con rating “Hold”), mentre su BPER viene mantenuto un giudizio “Buy” con stime che arrivano fino a 10,00 €. Queste valutazioni sono supportate anche dai dati della BCE, che nella sua ultima Bank Lending Survey ha segnalato un aumento della domanda di prestiti da parte delle imprese italiane, un segnale positivo per i ricavi futuri.