Chi si sarebbe aspettato che un BTP a lunga scadenza potesse tornare alla ribalta? Eppure, quando un rendimento netto arriva al 3,26%, anche chi era scettico inizia a porsi delle domande. A colpire non è solo il numero, ma il contesto: uno strumento semplice, diretto, senza sorprese, che oggi riesce ad attirare l’attenzione più dei classici buoni fruttiferi postali. Il segreto è tutto nella combinazione tra prezzo, durata e rendimento. Il momento per valutare non è domani. È ora.
Non serve essere esperti per notare certi segnali. Quando i titoli di Stato tornano a far parlare di sé, significa che qualcosa è cambiato. I mercati, l’inflazione, le strategie delle famiglie italiane: tutto si sta muovendo. In mezzo a questa trasformazione, un BTP a 11 anni con un rendimento netto del 3,26% inizia a brillare.

Eppure non è una novità clamorosa, né una scommessa azzardata. È solo una soluzione concreta, apprezzata da chi cerca stabilità, rendimento e chiarezza. Il prezzo di 88,18 è una delle chiavi che lo rendono interessante, così come la cedola fissa al 2,25% lordo.
Non si tratta solo di numeri, ma anche di sensazioni. L’idea di bloccare una parte del capitale in un titolo che offre più dei buoni fruttiferi postali dà un senso di direzione. Non tutti vogliono rischiare o inseguire l’ultima moda finanziaria. C’è chi preferisce sapere con precisione quanto riceverà e quando. Per questo, oggi più che mai, uno strumento come questo può diventare una scelta ponderata, senza bisogno di promesse roboanti.
Le cifre che contano davvero nel BTP Tf 2,25% St36 Eur
Guardando nel dettaglio, questo BTP a 11 anni presenta caratteristiche molto concrete. Il rendimento effettivo lordo si attesta al 3,57%, mentre quello netto arriva al 3,26%. La cedola, fissata al 2,25% lordo, è pagata regolarmente e si accompagna a un prezzo attuale sotto la pari, che rende l’investimento più interessante. In sostanza, si acquista un titolo a 88,18 con la certezza di ricevere 100 a scadenza.

A fine febbraio, lo stesso titolo quotava 87,31, segno che il mercato ha già iniziato a riconoscerne il valore. Il rateo lordo di 0,69701 e il rateo netto di 0,60988 completano un quadro che favorisce chi entra ora. La duration modificata di 9,45 lo rende abbastanza sensibile alle variazioni dei tassi, ma stabile quanto basta per chi punta al lungo periodo. Si tratta, in effetti, di un equilibrio raro da trovare altrove in questo momento.
Anche i confronti con strumenti più tradizionali, come i buoni fruttiferi postali, giocano a favore del BTP. Il rendimento è più alto sia sulle scadenze medie che su quelle lunghe, con una trasparenza che molti apprezzano. Nessuna indicizzazione, nessuna formula variabile. Solo una struttura chiara che si lascia leggere facilmente.
Un’opportunità ancora attuale nel contesto attuale
Anche a metà 2025, il BTP Tf 2,25% St36 Eur si conferma un’alternativa affidabile per chi cerca rendimento senza complicazioni. Nonostante la leggera risalita del prezzo, il rendimento netto resta interessante. La sua forza è proprio nella prevedibilità: si sa cosa si ottiene, quando e come. Un vantaggio in tempi in cui la volatilità spesso mette in crisi anche gli investitori più navigati.
C’è poi un tema legato alla fiducia. Quando uno strumento dello Stato italiano riesce a superare in rendimento opzioni storicamente sicure come i buoni fruttiferi postali, è normale che ci si fermi a riflettere. Per molti, questo tipo di BTP rappresenta una sintesi perfetta tra rendimento e solidità. L’assenza di sorprese diventa un punto di forza, non un limite.