Capita spesso che un giardino condominiale diventi motivo di discussione. La trascuratezza può trasformarlo da spazio piacevole a fonte di disagi: erba alta, insetti e rami che oscurano finestre.
Non è raro che il verde malcurato finisca con il danneggiare persino l’immagine complessiva dell’edificio.
In questo contesto, la figura dell’amministratore diventa centrale, perché è chiamato a gestire la manutenzione ordinaria e a garantire la sicurezza degli spazi comuni.
Eppure non tutti i proprietari sono d’accordo quando l’amministratore agisce senza convocare l’assemblea, soprattutto se a fine mese arrivano nuove spese da pagare.

La domanda che sorge spontanea è se sia possibile rifiutarsi di partecipare ai costi quando l’intervento non è stato approvato collegialmente.
La risposta non è univoca, perché molto dipende dalla natura delle attività eseguite e dal quadro normativo che regola il condominio.
Dietro una semplice tosatura o una potatura, infatti, si nasconde spesso un confine sottile tra ordinario e straordinario.
Comprendere questa distinzione significa capire se la spesa è dovuta oppure no.
Quando l’amministratore può decidere da solo
Il Codice civile attribuisce all’amministratore il compito di occuparsi della gestione ordinaria delle parti comuni. Tra queste rientra la pulizia del giardino, la tosatura del prato, l’estirpazione delle erbacce e la potatura delle piante ornamentali o degli alberi di basso fusto. In tutti questi casi l’amministratore può incaricare un giardiniere senza bisogno di chiedere il consenso preventivo dell’assemblea.

Ciò significa che, se le spese riguardano la manutenzione ordinaria, i condomini non possono sottrarsi al pagamento. Immaginiamo che in primavera il giardino sia stato ripulito con un intervento settimanale di taglio dell’erba: si tratta di attività di routine e ogni proprietario è tenuto a contribuire in base ai millesimi di proprietà.
La contestazione diventa possibile solo se si dimostra che l’amministratore ha agito contro l’interesse della collettività, per esempio scegliendo un giardiniere con tariffe ingiustificatamente alte o stipulando un contratto sproporzionato rispetto alle necessità. In tal caso si può impugnare la decisione, ma non semplicemente rifiutare di pagare senza motivazioni fondate.
Va ricordato che l’amministratore ha anche il dovere di agire in caso di urgenza. Se un arbusto minaccia di cadere o se una siepe ostruisce l’accesso, l’intervento immediato rientra nei suoi poteri. Anche in queste situazioni le spese sono ripartite tra i condomini.
Quando serve l’assemblea e cosa accade con le spese
Diversa è la questione se l’intervento riguarda la manutenzione straordinaria, come la potatura di alberi di alto fusto. L’articolo 892 del Codice civile indica che piante come querce, pini o pioppi, con altezza superiore ai tre metri, rientrano in questa categoria. Per lavori di questo tipo è necessaria una delibera assembleare, perché si tratta di operazioni più complesse e costose.
In assenza di autorizzazione, l’amministratore non dovrebbe procedere. Tuttavia, se lo fa e la spesa non è stata approvata, i condomini possono legittimamente rifiutarsi di pagare la quota, salvo che si tratti di un intervento urgente disposto per motivi di sicurezza. In quest’ultima ipotesi, infatti, la legge consente di agire subito e i costi vanno comunque divisi.
Ancora più stringente è il caso dell’abbattimento di un albero: qui serve l’unanimità, perché si elimina un bene comune. Se l’amministratore ordina l’abbattimento senza autorizzazione e senza urgenza, la spesa non può ricadere sui condomini.
Le regole di ripartizione restano quelle previste dalla tabella millesimale, salvo che il giardino sia a uso esclusivo: in quel caso il costo spetta al singolo proprietario. Se però l’intervento incide sul decoro complessivo dell’edificio, la spesa coinvolge tutti.
Alla fine, quindi, non si può rispondere con un semplice sì o no alla domanda iniziale. Dipende dal tipo di intervento, dal grado di urgenza e dal rispetto delle procedure. Una cosa è certa: conoscere i confini dei poteri dell’amministratore aiuta a evitare conflitti e a gestire meglio la convivenza.