C’è un prezzo per questa vittoria dei lavoratori, si tratta di maxi arretrati, ma ecco perché è “limitata”.
C’è tanta tensione a livello sindacale, poiché i tempi per i lavoratori si sono fatti decisamente duri e complessi. Subentrano dei maxi arretrati che piacciono proprio a chi si trova in condizioni di strette economiche, ma bisogna valutare a che prezzo si determina ciò, e soprattutto se quella di cui si sta parlando possa essere considerata una vera vittoria, o lo sia solo in maniera “limitata”.

Analizzare le condizioni e le conseguenze di questa notizia è molto importante, poiché ha dei riscontri nelle vite dei lavoratori. La crisi economica è un tasto dolente, e il riconoscimento dato ai lavoratori della Asl di Pescara per gli arretrati dei buoni pasto dal 2018 al 2024, incarna un gruzzoletto non indifferente, oltre che una conquista sociale.
A parlare dell’accordo conquistato è stata la stessa CISL FP di Pescara, la quale parla di un’importante vittoria di matrice sindacale. Secondo quanto definito, i dipendenti della ASL in questione, avranno il diritto a recuperare gli arretrati dei buoni pasto per il periodo in questione. La notizia è stata diffusa dalla CISL PF Pescara, celebrando l’importante traguardo raggiunto.
Si parla di un risultato concreto, frutto del duro lavoro, serio e responsabile del sindacato nella difesa dei diritti dei dipendenti pubblici. Ma perché si parla di un traguardo limitato?
Rivoluzione sindacale, come i lavoratori ottengono i maxi arretrati
A primo acchito si tratterebbe di un successo senza precedenti, ma c’è qualcosa che stona nel raggiungimento dei maxi arretrati per i lavoratori. Rivoluzione sindacale a piccole dosi, consolidatasi nel pieno rispetto delle regole e con la tutela reale del lavoro al centro dell’azione aziendale. Il punto è che nonostante ciò, ci sono degli aspetti da evidenziare.

Nonostante il meticoloso impegno, sono gli stessi esponenti a evidenziare la presenza di numerosi tentativi di delegittimazione subiti nei mesi scorsi da parte di alcune sigle sindacali confederali, le quali hanno diffuso quelle che possono essere definite come delle affermazioni fuorvianti. Queste stesse oggi siedono al tavolo della conciliazione, ma senza aver partecipato in maniera attiva alla costruzione dell’intesa.
Ed è proprio in questo contesto che il sindacato che preferito precisare questi dettagli, e ha poi concluso affermando che ancor una volta, la via del dialogo è stata la vincente.
Infatti, la contrattazione e la responsabilità sono state all’insegna del risultato raggiunto. Una condizione determinatasi a livello nazionale poiché la CISL differentemente da CGIL e UIL è stata l’unica a sottoscrivere il nuovo CCNL. Una scelta che si rivela coerente con la loro visione, quella che persegue risposte concrete e dignità per chi lavora.