Cosa sta succedendo davvero alla borsa italiana? C’è chi parla di rally, chi invece frena gli entusiasmi. Eppure alcuni titoli brillano, con numeri che parlano da soli. Cosa vedono le banche d’affari che noi non vediamo?
Un trend si sta delineando e alcuni nomi stanno raccogliendo attenzioni crescenti dagli analisti. Una cosa è certa: il 2025 non sarà un anno come gli altri per Piazza Affari. Ma qual è il potenziale reale del nostro listino principale?
Ogni tanto i segnali arrivano senza troppo rumore. Basta guardare con attenzione i report delle ultime settimane e si nota un dettaglio che può fare la differenza: le banche d’affari stanno tornando a credere nel mercato italiano.

I giudizi aggiornati al 29 aprile 2025 parlano chiaro: la borsa italiana è considerata tra le più interessanti in Europa, con diversi titoli del FTSE MIB che hanno ottenuto raccomandazioni “Buy” in misura significativa.
Il contesto resta incerto, ma la sensazione è che il listino milanese stia beneficiando di una combinazione di fattori favorevoli: utili in crescita, posizionamento competitivo di alcune aziende e, in alcuni casi, valutazioni ancora interessanti. A tutto questo si aggiunge l’effetto PNRR, che inizia a farsi sentire su settori strategici come energia, infrastrutture e digitale.
Le previsioni delle banche sul FTSE MIB e i titoli sotto i riflettori
Secondo le previsioni di Goldman Sachs, UBS, Morgan Stanley, Barclays e Jefferies, il FTSE MIB potrebbe chiudere il 2025 tra i 36.000 e i 40.000 punti. Si tratta di target ambiziosi, sostenuti dalla ripresa degli investimenti, dall’andamento positivo degli utili e da una crescente attrattività rispetto ad altri listini europei. Alcune stime più caute, come quelle di BNP Paribas o Deutsche Bank, indicano una fascia compresa tra 33.000 e 34.000 punti, ma in generale il sentiment resta costruttivo.

Guardando ai titoli più raccomandati al 29 aprile, spiccano Enel e Intesa Sanpaolo, entrambe con 22 raccomandazioni “Buy”. Enel ha convinto analisti come J.P. Morgan e BofA grazie all’espansione nelle rinnovabili e a risultati operativi solidi. Intesa Sanpaolo, secondo Citigroup e HSBC, si distingue per redditività, dividendi elevati e un’esposizione ben bilanciata tra credito e gestione patrimoniale.
Subito dietro c’è Stellantis, con 21 “Buy”, sostenuta da Bernstein e Credit Suisse, che apprezzano la strategia nel settore elettrico e la forza del marchio negli USA. Unicredit riceve 20 raccomandazioni favorevoli, con upgrade da Société Générale e RBC, grazie alla sua espansione in Europa orientale. Infine, STMicroelectronics, con 18 “Buy”, continua a essere ben vista da Oddo BHF e Equita, soprattutto per la sua posizione nei semiconduttori e nei sistemi embedded per l’automotive.
Il dato comune? Una fiducia concreta, costruita su numeri e strategie. La borsa italiana, almeno secondo molti analisti, ha ancora molto da dire.