Se hai queste 3 skills hai più possibilità di trovare lavoro: come e dove aggiungerle e perché sono importanti nel proprio profilo professionale
In un mercato del lavoro sempre più competitivo, la chiave per farsi notare non è solo un curriculum ricco di esperienze tecniche, e di titoli aggiunti, ma anche di competenze trasversali. Attenzione, ciò non vuol dire che l’istruzione e l’esperienza in un settore non vengano più calcolate, anzi.
Bisogna però partire dal fatto che in un mondo sempre più all’avanguardia, dove l’accesso allo studio è molto più inclusivo, i curriculum sono tutti molto competitivi, e una volta averne ricevuti a centinaia, l’azienda è ‘costretta’ a valutare altri aspetti.
Si parla appunto di quelle che un tempo venivano chiamate ‘soft skills’ ma che oggi vengono definite ‘power skills’ proprio perché diventano i punti di forza chiave per essere delle risorse molto ambite nelle aziende. Vediamo quali sono le 3 più richieste oggi? E soprattutto, come integrarle nel proprio CV per essere veramente competitivi.
Le power skills sono abilità trasversali che vanno oltre le competenze tecniche. Sono la parte più emotiva e intraprendente di noi che ci permette di affrontare situazioni complesse. Le aziende ormai non cercano solo chi sa fare, ma chi sa anche pensare, comunicare e collaborare in modo efficace.
Pensate a un programmatore: se sa solo scrivere codici senza essere in grado di spiegare le sue soluzioni al team, avrà meno valore rispetto a uno che invece riuscirà a comunicare perfettamente con esempi pratici e semplici, cosa ha costruito con quello stesso codice.
Le principali power skills sono:
Viviamo in un’epoca di cambiamenti continui, soprattutto sul piano professionale: un’azienda che non si evolve di anno in anno è un’azienda statica che è già fuori dalla concorrenza. L’adattabilità è diventata essenziale. Inserite esempi concreti come la gestione di un progetto durante una fase di ristrutturazione aziendale o la rapida acquisizione di nuove competenze.
2. Intelligenza emotiva
Saper comprendere e gestire le emozioni proprie e altrui è fondamentale per costruire relazioni di lavoro sane e produttive, ma non solo, l’intelligenza emotiva riesce a comprendere profondamente i rapporti interpersonali, riesce a illuminare le problematiche da diversi punti di vista, insomma è una capacità di analisi più profonda.
3. Pensiero critico
Non basta eseguire compiti: le aziende vogliono persone che sappiano analizzare, interpretare dati e prendere decisioni informate. Inserite nel CV esempi di come avete risolto problemi complessi, per esempio strategie che avete suggerito voi, oppure appunti che avete fatto a una azienda per una comunicazione secondo voi rivelatasi fallace.
Non limitatevi a elencarle, piuttosto cercate di diventare ‘quelle’ persone lavorando su voi stessi.
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