Le azioni che resistono alla crisi (e quelle che la ignorano): ecco su cosa puntano le banche di affari

Nel 2025 c’è chi fugge dai mercati e chi, invece, ci entra con decisione. Alcune azioni sembrano indifferenti al caos che regna tra geopolitica e inflazione. C’è chi resiste alle crisi e chi accelera appena sente odore di ripresa.

Tra titoli difensivi e azioni a forte crescita, si apre una nuova partita: quella tra stabilità e rendimento. Quali sono i nomi che gli analisti stanno guardando con maggiore attenzione? E cosa rende certi titoli così solidi o così esplosivi, proprio quando tutto sembra traballare?

Toro e orso, lente e grafici
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Il 2025 non è un anno come gli altri. I mercati finanziari oscillano tra ondate di pessimismo e improvvisi slanci di fiducia. L’inflazione si muove in modo irregolare, i tassi d’interesse sono scesi ma potrebbero continuare  a farlo, e le tensioni geopolitiche non accennano a diminuire. In questo clima, è facile farsi prendere dall’incertezza. Eppure, proprio in queste fasi, alcune azioni iniziano a distinguersi. Non tutte reagiscono allo stesso modo: alcune si difendono, altre attaccano. L’importante è capire dove guardare.

Titoli difensivi: quando la calma è la vera forza

In un contesto di instabilità, ci sono aziende che sembrano fatte apposta per tenere la barra dritta. I titoli difensivi non promettono impennate improvvise, ma garantiscono continuità, anche quando l’economia frena. Non è un caso se i settori più stabili – beni di consumo essenziali, sanità e utility – sono tornati protagonisti nelle scelte di portafoglio.

Chi produce alimentari, prodotti per l’igiene o farmaci sa che la domanda non crollerà improvvisamente. Prendiamo Kraft Heinz (NASDAQ: KHC): marchi solidi e distribuzione globale lo rendono un esempio perfetto di resilienza. Barclays assegna al titolo un giudizio “Overweight” con un target price di 42 dollari. Anche Elevance Health (NYSE: ELV), attiva nell’assicurazione sanitaria, continua a registrare performance stabili: Morgan Stanley mantiene il rating “Buy” con target price a 600 dollari.

Il comparto dei servizi pubblici resta una roccaforte. Aziende che forniscono elettricità, acqua e gas godono di entrate regolari. Gli analisti di RBC Capital Markets indicano questo comparto tra i più sottovalutati ma potenzialmente difensivi, soprattutto in un contesto di politiche monetarie restrittive.

Azioni cicliche e growth: la ripartenza inizia qui

Ma non tutti cercano rifugio. C’è chi punta alla ripresa e guarda ai titoli ciclici e growth per cavalcare l’eventuale rimbalzo. Queste azioni seguono da vicino i cicli economici e, quando il mercato si rialza, spesso fanno da traino.

Orso, toro e grafico dei mercati
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NVIDIA (NVDA) è tra i nomi più forti: il boom dell’intelligenza artificiale ha spinto JPMorgan a fissare un target price a 373 dollari, mentre Goldman Sachs mantiene la raccomandazione “Buy” con un obiettivo a 355 dollari. Tesla (TSLA) beneficia di un mix tra veicoli elettrici e software: Wedbush Securities conferma la valutazione “Outperform” con un target di 350 dollari.

In Europa, ASML Holdings si conferma dominante nel mercato dei semiconduttori. Bank of America fissa un target price di 1.150 euro, evidenziando il ruolo strategico dell’azienda nella filiera globale dei chip. Sul fronte lusso, LVMH (MC.PA) resta tra i preferiti da Citi, con un target price di 975 euro, spinto dalla forza dei brand e dalle vendite nei mercati asiatici.

Tra i titoli italiani più seguiti, Prysmian (PRY.MI) riceve raccomandazione “Buy” da Jefferies, con un target di 70 euro (+23,3%). Saipem (SPM.MI) è vista in forte recupero da Equita SIM, con un potenziale rialzo del 47,2% e target price fissato a 2,5 euro. Due storie diverse, ma entrambe pronte a ripartire con forza.

In questo 2025, i mercati sembrano divisi tra chi cerca protezione e chi insegue l’onda. Ma forse la vera forza sta nel capire quando passare da una strategia all’altra. Cosa accadrà se l’economia imboccherà davvero una via di uscita? E se invece la tempesta continuerà?

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