Le azioni italiane che potrebbero continuare a brillare nei prossimi mesi grazie ai tassi bassi

Chi si sarebbe aspettato un cambio di rotta così deciso da parte della Banca Centrale Europea? Dopo anni di rialzi pensati per raffreddare l’inflazione, ora la musica è cambiata. Piazza Affari sta reagendo, e alcuni titoli sembrano pronti a riscrivere le regole del gioco. La nuova fase di politica monetaria non è solo una questione tecnica, ma un segnale forte per il mondo della finanza e degli investitori attenti.

Per mesi si è parlato quasi solo di restrizioni, tassi più alti e di un’Europa alle prese con l’inflazione. Ma le cose si muovono. Da giugno 2024, la BCE ha iniziato a spingere sull’acceleratore, tagliando i tassi con una frequenza che non si vedeva da tempo.

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L’ultimo intervento, datato giugno 2025, ha portato il tasso sui depositi al 2,00%, l’ottavo taglio consecutivo. E ora l’attenzione si sposta su settembre (a luglio ci dovrebbe essere un nulla di fatto), quando si potrebbe arrivare all’1,75%. Un cambiamento che non passa inosservato, soprattutto nel cuore finanziario d’Italia.

Piazza Affari, infatti, sembra cogliere appieno le potenzialità del nuovo contesto. Gli investitori più attenti si stanno già muovendo, puntando su quei comparti capaci di sfruttare la nuova ondata di liquidità. Mentre la BCE prende tempo per valutare gli effetti delle misure già attuate, il mercato sembra pronto a giocare d’anticipo.

Quando la politica monetaria diventa un motore: perché la BCE sta riscrivendo le dinamiche di Piazza Affari

Il ciclo di allentamento lanciato dalla Banca Centrale Europea non è solo una risposta alle debolezze macroeconomiche, ma un vero cambio di approccio. I tagli iniziati nel 2024 hanno avuto un impatto rapido, abbattendo il tasso sui depositi fino al 2,00% in meno di dodici mesi. Ora, per la prima volta da anni, si guarda con attenzione a come questi numeri influenzino realmente il tessuto economico europeo.

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Quando la politica monetaria diventa un motore: perché la BCE sta riscrivendo le dinamiche di Piazza Affari-trading.it

Il clima è cambiato. L’abbassamento del costo del denaro ha riacceso l’appetito per il rischio e messo in moto una nuova dinamica tra investimenti, consumo e valutazioni aziendali. Piazza Affari si è mossa in sintonia, premiando quei titoli che potevano risucire a sfruttare questo nuovo scenario. Le previsioni per settembre rafforzano questa tendenza: un altro taglio, forse l’ultimo, potrebbe dare un’ulteriore spinta.

Gli analisti parlano chiaro: questo è un momento in cui selezionare con attenzione fa la differenza. Alcuni settori stanno già rispondendo con maggiore forza al nuovo contesto. E se la BCE continuerà su questa linea, la selettività diventerà sempre più una strategia chiave.

I titoli italiani che guadagnano di più dalla svolta della BCE: risparmio, mid-cap e industria sotto i riflettori

Tra i beneficiari più evidenti della nuova fase monetaria potrebbero continuare ad essere le società del risparmio gestito. Banca Mediolanum, FinecoBank e Mediobanca stanno vivendo una fase positiva, grazie alla crescita delle masse gestite e all’aumento delle commissioni. La loro capacità di attrarre capitali in un contesto di maggiore fiducia le rende protagoniste del momento.

Anche il comparto delle mid e small cap  sta mostrando muscoli. Titoli come DiaSorin, Reply, Marr e Technogym, forti di una solida generazione di cassa e poca esposizione al debito, beneficiano del calo dei tassi tanto in termini di valutazione quanto per la maggiore propensione agli investimenti da parte di imprese e consumatori.

Nel frattempo, l’industria difensiva trova nuova linfa. Leonardo, Amplifon, Italmobiliare e Fincantieri sono spesso citati tra i potenziali vincitori del contesto attuale, soprattutto grazie a un possibile ritorno degli investimenti infrastrutturali e al minor costo del capitale.

Un discorso più sfumato riguarda le banche tradizionali. Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM hanno beneficiato dei primi tagli, ma ora i margini d’interesse iniziano a subire pressioni. Il contesto resta favorevole, ma richiede strategie più sofisticate per mantenere la redditività.

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