Citigroup ha pubblicato le sue analisi su alcune azioni italiane e, anche se non ha puntato il dito su titoli sottovalutati, alcune valutazioni lasciano spazio a riflessioni interessanti. Tra discrepanze nei target e fondamentali solidi, si intravede un potenziale nascosto che il mercato sembra ignorare. Vale davvero la pena fidarsi solo delle apparenze, oppure è il momento di guardare più a fondo?
Quando si parla di azioni italiane sottovalutate, il discorso si fa spesso vago. Ma se andiamo a leggere le valutazioni di Citigroup su certi titoli quotati a Piazza Affari, iniziano ad emergere dettagli che fanno pensare. Non si tratta di raccomandazioni esplicite, ma di numeri che, confrontati con quelli di altri analisti, possono accendere una lampadina.

Perché quando una delle principali banche d’investimento globali prende posizione, anche solo con un rating “neutrale”, e altri esperti vedono lo stesso titolo molto più in alto, qualcosa merita attenzione.
Il vero punto è che, dietro il linguaggio prudente, si nascondono spesso opportunità che solo chi guarda oltre la superficie riesce a cogliere. È proprio questo che succede se si osservano le valutazioni recenti su alcuni nomi del mercato italiano. E a volte, le occasioni non sono dove tutti cercano, ma nei titoli che il mercato guarda con distacco o scetticismo.
Stellantis, Nexi, STM e Interpump: segnali da non ignorare
Partiamo da Stellantis: secondo Citigroup vale 9,00 €, ma per J.P. Morgan ne vale 13,00 € e Mediobanca lo valuta 8,10 €. Numeri diversi, che però convergono su una cosa: il titolo potrebbe essere sottovalutato. A rafforzare l’idea, c’è un P/E di 6,77 e un utile per azione (EPS) di 1,8 €, che indicano una buona solidità.

Poi c’è Nexi, specializzata nei pagamenti digitali. Citigroup ha evidenziato la sua recente debolezza (-22% in un anno), ma secondo analisti esterni avrebbe un fair value di 8,25 €, ovvero un potenziale rialzo del 57,4%.
STMicroelectronics è un altro caso interessante. Ha perso molto nel 2023, ma resta una società solida. Con un fair value stimato a 32 €, il potenziale di recupero si aggira intorno al 33%.
Infine, Interpump, meno chiacchierata ma con ottimi fondamentali. Citigroup ne evidenzia la tenuta finanziaria, mentre altre valutazioni stimano un prezzo equo attorno ai 53 €, ben sopra i livelli attuali. Anche se non è tra i titoli più discussi, potrebbe rappresentare un’opzione da rivalutare per un portafoglio più bilanciato.
Non si tratta solo di intuizioni: sono dati che, letti con occhio critico, potrebbero suggerire qualcosa di più. Forse è il momento di chiedersi: il mercato sta davvero premiando i titoli giusti, o si lascia distrarre da altro?