Le azioni Stellantis stanno vivendo giorni turbolenti. Un cambio al vertice, reazioni tiepide dai mercati e livelli tecnici che raccontano molto più di quello che sembra. C’è chi legge segnali di recupero, chi vede solo una fase di stallo. Tra dubbi sulla strategia futura e attese di conferme, il titolo si muove tra resistenze e speranze, mentre il nuovo CEO affronta le prime pressioni. Ma è davvero solo una questione di prezzo?
Negli ultimi tempi, qualcosa ha smosso l’atmosfera attorno a uno dei titoli più seguiti del comparto auto. Non è stata una rivoluzione industriale, né un nuovo piano di elettrificazione, ma una nomina interna: quella di Antonio Filosa alla guida del gruppo.

Un volto già noto nell’ambiente Stellantis, scelto per garantire continuità in un momento dove, forse, ci si aspettava qualcosa di più coraggioso.
Il titolo ha oscillato, poi ha perso terreno. I commenti degli analisti non si sono fatti attendere. La reazione non è stata di entusiasmo, piuttosto di prudenza. Una scelta che ha rassicurato sul breve, ma non ha acceso entusiasmi sul lungo. E ora, mentre il titolo si muove attorno agli 8,60 euro, si moltiplicano le letture su ciò che potrebbe succedere.
Il quadro tecnico delle azioni Stellantis indica segnali da non ignorare
Dal punto di vista tecnico, le azioni Stellantis si trovano in una posizione interessante. Dopo una discesa che ha portato il titolo su livelli critici, la media mobile a 200 mesi ha offerto un supporto efficace. In area 7,71 euro si è disegnata una base solida, capace finora di contenere ulteriori ribassi. Il primo ostacolo ora si trova a 9,25 euro, mentre un superamento deciso di quota 9,837 euro potrebbe rappresentare un segnale di svolta per molti analisti.

La situazione resta fragile, ma non priva di elementi positivi. Alcuni operatori stanno osservando con attenzione le dinamiche attuali, ipotizzando che il peggio possa essere passato. Anche se manca ancora un catalizzatore forte, i livelli di prezzo e le previsioni indicano un potenziale di rialzo non trascurabile. Il prezzo obiettivo medio stimato, come riportato da Markescreener, si aggira intorno ai 10,48 euro, con un margine del +26% rispetto ai valori attuali.
Tuttavia, non basta un supporto tecnico per rassicurare gli investitori. Servono segnali più chiari anche sul piano strategico, e finché questi non arriveranno, il titolo potrebbe restare in una fase di attesa.
Antonio Filosa al vertice: fiducia limitata e aspettative alte
La nomina di Antonio Filosa a nuovo amministratore delegato è arrivata in un momento delicato. Uomo di casa, conosce il gruppo in profondità e ha ottenuto buoni risultati nella divisione nordamericana, la più redditizia per Stellantis. Eppure, proprio questa familiarità con l’ambiente ha generato perplessità. Il mercato sembra volere una guida capace di rompere gli schemi, non solo di consolidarli.
La reazione degli investitori è stata immediata: nei giorni successivi all’annuncio, il titolo ha lasciato sul campo quasi il 10%. Alcuni analisti hanno definito la scelta poco ambiziosa, sottolineando la mancanza di un segnale di discontinuità. Anche la banca d’affari Jefferies ha abbassato il rating sul titolo, passando da Buy a Reduce.
Il fatto che Filosa manterrà anche la guida della divisione nordamericana ha alimentato ulteriori dubbi: riuscirà a gestire efficacemente entrambi i ruoli? Per ora, la risposta degli analisti resta cauta. Il giudizio medio è Hold, segno che nessuno vuole esporsi troppo né in un senso né nell’altro.
A questo punto, la partita si gioca sulla capacità del nuovo CEO di sorprendere. Basterà la sua esperienza a rassicurare i mercati o servirà una strategia più coraggiosa? Forse, in un contesto in continuo mutamento, è proprio l’assenza di rischio a diventare il vero rischio.