Il caso delle azioni Micron Technology lascia con il fiato sospeso, tra previsioni contrastanti e segnali tecnici che alimentano il dibattito. E mentre i dati parlano chiaro, resta un dubbio: sarà il momento giusto per puntare su questo gigante dei chip?
Ti è mai capitato di osservare un grafico e avere la sensazione che qualcosa di grosso stia per succedere? Succede spesso nel mondo della finanza, ma quando si parla di azioni Micron Technology, le emozioni si amplificano. Il titolo, che a giugno 2024 ha toccato il suo massimo storico a 156,78 dollari, ha vissuto una vera e propria corsa sulle montagne russe, scivolando fino a 61,54 ad aprile e rimbalzando poi fino agli attuali 94 dollari.

Questo tipo di movimento non lascia indifferenti, soprattutto se a fare da sfondo c’è una società di primo piano nel settore dei semiconduttori. I numeri, però, sono solo una parte della storia. A rendere interessante il momento attuale è il fatto che i prezzi stiano proprio ora sfiorando una trend line discendente tracciata dai massimi del 2024. Un punto delicato, dove le decisioni possono cambiare il corso degli eventi.
La media mobile a 400 settimane ha fatto da scudo durante il crollo e, ora, l’indicatore Alligator in versione giornaliera mostra i denti del rialzo. Ma è tutto oro quello che luccica? Gli analisti sembrano crederci: su 37 esperti monitorati da MarketScreener, la raccomandazione media è “Buy” con un target a 123,35 dollari. Una previsione che, se si concretizzasse, offrirebbe un upside di oltre il 30%.
Un rally tecnico o l’inizio di qualcosa di più?
Osservare il comportamento delle azioni Micron Technology nelle ultime settimane è stato come assistere a un thriller finanziario. Dopo il crollo primaverile, la tenuta della media mobile a 400 settimane ha agito come una rete di sicurezza e ha dato il via a un rimbalzo deciso, quasi impulsivo. La cosa curiosa è che questo slancio ha portato il titolo proprio a confrontarsi con una vecchia conoscenza: quella trend line ribassista che scende dai massimi di giugno scorso.

Nel mezzo, gli operatori si sono divisi tra chi vede in questo movimento un semplice rimbalzo tecnico e chi, invece, fiuta l’odore di una potenziale inversione duratura. A rafforzare l’ipotesi rialzista ci pensa l’indicatore Alligator su base giornaliera: le sue linee si sono aperte, segnalando una fase favorevole. In gergo tecnico si direbbe che il trend sta “masticando” nuove opportunità.
Ma attenzione: la zona dei 99 dollari rappresenta una resistenza importante, quasi un punto di svolta. Superarla significherebbe sfidare la forza della pressione ribassista, mentre una frenata qui potrebbe riportare il titolo verso i supporti a 73,50. Il rischio c’è, ma è bilanciato da un contesto analitico favorevole: le previsioni degli esperti parlano chiaro, con una media dei target ben superiore ai livelli attuali.
Analisti in fermento e novità dalla società: cosa aspettarsi ora?
Nel corso del 2025, Micron ha catalizzato l’attenzione non solo per le sue performance altalenanti, ma anche per alcune notizie aziendali rilevanti. A gennaio, la società ha annunciato nuovi investimenti in impianti di produzione di DRAM avanzati, con focus sulla tecnologia 1-beta. A marzo, invece, è arrivato l’annuncio di una partnership strategica con un colosso dell’intelligenza artificiale, aumentando le aspettative sui margini futuri.
E proprio da marzo in poi si è assistito a una sequenza di upgrade da parte delle banche d’affari. Morgan Stanley ha portato la valutazione a “Overweight”, seguita da JP Morgan con un “Buy” convinto. Anche Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le proprie stime, sottolineando come Micron sia ben posizionata per cavalcare il ciclo positivo dei semiconduttori nei prossimi trimestri. I dati parlano chiaro: il prezzo obiettivo medio (come riuslta dai dati raccolti di Marketscreener) di 123,35 dollari rappresenta una scommessa rialzista forte, soprattutto considerando l’attuale chiusura a 94,83. Ora la palla passa agli investitori.