20I condomini possono pagare le quote in contanti all’amministratore, ma rischiano grosso se superano un certo importo.
Durante l’assemblea di condominio, ci si può opporre al pagamento in contanti delle quote di un proprietario? Esiste un divieto in tal senso? Si tratta, purtroppo, di una situazione che ricorre con una certa frequenza.

Non c’è alcuna norma che vieta il pagamento in contanti delle quote condominiali. Come per le altre transazioni, c’è l’obbligo del rispetto del tetto massimo fissato all’uso dei contanti, che è pari a 5.000 euro. Tutti i pagamenti che superano tale soglia devono essere effettuati con mezzi tracciabili. La questione, tuttavia, suscita spesso una serie di perplessità. Per quale motivo?
Pagamento quote condominiali in contanti: tutto quello che bisogna sapere
C’è chi ritiene che non sia consentito pagare le quote condominiali in contanti per una particolare interpretazione dell’art. 1129 del codice civile. La norma stabilisce che “l’amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio“.

Tale obbligo viene inteso da alcuni come un vero e proprio divieto per i condomini a pagare in contanti. In realtà, l’interpretazione corretta sarebbe un’altra e, cioè, che è l’amministratore ad avere l’obbligo di usare sempre il conto corrente del condominio (e non i singoli condomini). L’espressione “far transitare“, inoltre, vuol dire che l’amministratore non può tenere con sé eventuali contanti ricevuti, ma deve versarli sul conto corrente prima di usarli in qualsiasi modo, ma non c’è alcun divieto per i condomini relativo al pagamento delle quote in contanti.
Se, ad esempio, l’amministratore usa i contanti per pagare il conto di un fornitore, allora commette un atto illecito, perché si serve di denaro non transitato sul conto condominiale. Nel caso in cui, invece, depositi prima i soldi sul conto corrente e, poi, li utilizzi, non ci sarebbe alcun problema.
Al riguardo, si è espresso anche il Tribunale di Napoli (sentenza n. 1232/2023), evidenziando come non ci sia alcun divieto per i condomini di versare le quote in contanti, per poi essere trasferite dall’amministratore sul conto condominiale. Allo stesso tempo, l’amministratore non può obbligare a pagare con bonifico o bollettino postale, perché è lecito per i condomini adempiere in contanti, fino al limite di 5.000 euro.
Poiché l’argomento è molto delicato e richiedere un’analisi accurata del caso concreto, consigliamo ai lettori di contattare sempre un professionista esperto prima di provvedere al pagamento delle quote condominiali in contanti, per evitare problemi.