Con la Legge 104 è prevista l’assistenza al familiare anche nel periodo delle vacanze. Come utilizzare i permessi.
Ci sono due sentenze della Cassazione che chiariscono come comportarsi nel periodo delle vacanze per l’assistenza ai familiari che usufruiscono della legge 104. Meglio non sbagliare.

Usare con onestà e raziocinio i permessi concessi dalla Legge 104 a chi si occupa di assistere familiari malati, è un concetto imprescindibile. Al contrario, sfruttarli diventa un’arma a doppio taglio che non solo può causare un licenziamento per giusta causa, ma in più può sfociare in reato penale con l’accusa di truffa. Senza dimenticare il senso civico ed etico che dovrebbe accompagnare soprattutto una mansione del genere. La premessa è doverosa, perché qualcuno ha sbagliato, e non certo in buona fede.
La Cassazione è dovuta intervenire per un caso in cui un dipendente era stato licenziato perché secondo il datore di lavoro, nei giorni in cui fruiva dei permessi retribuiti, in realtà si era dedicato ad attività personali non attinenti all’assistenza alla madre con disabilità. Secondo la Corte, l’assistenza può prevedere spazi temporali alle proprie esigenze personali, ma questo non giustifica un allontanamento dalla persona assistita, perché è obbligo del caregiver garantire un aiuto di carattere permanente, continuativo e globale.
Legge 104: le sentenze della Cassazione chiariscono i permessi retribuiti
Dunque la prima sentenza ha dato ragione al datore di lavoro e ha negato il reintegro del lavoratore licenziato. Una seconda sentenza invece dà ragione ad un altro dipendente.

Nel secondo caso che abbiamo preso in esame, la Cassazione ha decretato l’illegittimità del recesso per giusta causa a un lavoratore che aveva accompagnato la moglie sofferente di asma al mare, utilizzando parte delle giornate di permesso retribuito anche per altre esigenze personali come la visita dal veterinario per il cane. In questo caso gli Ermellini hanno ritenuto legittima la permanenza al mare per il fatto che questa fa bene ai pazienti asmatici; inoltre ha ritenuto che il tempo dedicato alla cura dell’animale domestico è stato minimo e risultava comunque un aiuto per il disabile visto che il cane era anche suo.
Dunque l’uso legittimo dei permessi della legge 104/1992 deve assicurare che sia sempre presente il nesso tra l’assenza dal lavoro e l’assistenza al familiare. Le ore retribuite non sono un regalo per se stessi ma per le persone malate che si assistono, è sempre meglio chiarirlo.