I beneficiari della Legge 104 godono di numerose agevolazioni che riescono a migliorargli la vita di ogni giorno: tuttavia nessuno parla mai degli incredibili svantaggi che si presentano a tali individui. Ecco di cosa si tratta e quali sono.
La legge 104 comporta numerose agevolazioni e benefici a coloro che ne sono titolari: riescono, infatti, a migliorargli la vita di ogni giorno. Ne sono un esempio le agevolazioni che si possono ottenere nell’acquisto di numerosi prodotti, sistemi e dispositivi o, ancora, le detrazioni per la ristrutturazione del bagno. Ancora, i vantaggi si estendono anche al pagamento del bollo auto.
Quello che in pochi sanno e di cui nessuno parla sono, invece, gli svantaggi: ce ne sono alcuni che anziché migliorare la vita del beneficiario la complicano. Scopriamo insieme quali sono e di cosa si tratta: sono davvero incredibili.
I titolari di Legge 104 possono estendere i propri benefici anche su alcuni familiari che svolgono una funzione assistenziale nei loro confronti. Questi ultimi, infatti, possono godere della possibilità di richiedere numerosi permessi lavorativi per assistere il proprio caro affetto da handicap grave o disabilità.
Non solo tali permessi sono retribuiti, ma secondo la Legge n.151 del 26 marzo 2001, costoro hanno anche la possibilità di usufruire di un congedo straordinario di due anni per assistere il proprio familiare affetto da problemi di salute. Tuttavia, in questo caso, vi sono degli svantaggi ai danni del caregiver di cui quasi nessuno parla e che comporterebbero ad egli delle pesanti conseguenze.
Per questo motivo è sempre bene informarsi e indagare a fondo quando si beneficia di qualsiasi cosa: non si sa mai quali possano essere le conseguenze nascoste dietro l’angolo. Scopriamo insieme, in questo caso, quali sono quelle a carico del caregiver del titolare di Legge 104 e cosa comportano.
Secondo la normativa che regola il congedo straordinario di cui può usufruire il caregiver di un titolare di Legge 104: durante la fruizione del congedo straordinario, infatti, il lavoratore non matura i ratei di ferie, il trattamento di fine rapporto e la tredicesima mensilità. Dunque, durante i mesi di congedo ai fini assistenziali, il lavoratore in questione non matura nessuno di questi benefici a suo carico.
Tutto ciò accade perchè gli importi di tali benefici vengono calcolati in base all’effettiva attività lavorativa prestata dal lavoratore. Al contrario, invece, non cambia niente ai fini pensionistici e della contribuzione figurativa valida ai fini della misurazione della pensione.
La Carta Europea della Disabilità offre ai suoi possessori molte agevolazioni. Vediamole insieme perché non…
Una corsa che sembra inarrestabile può nascondere una crepa silenziosa, invisibile a chi si limita…
Una decisione presa dietro uno schermo, eppure capace di incidere sulla vita di un intero…
Il TFR e il TFS vengono erogati al termine del rapporto di lavoro ma, in…
Tra 1 anno esatto dovremo dire addio alla cara vecchia carta di identità: ecco da…
I lavoratori dipendenti devono fare i conti con diverse tasse, addebitate direttamente in busta paga.…