L’errore che può far perdere la quattordicesima e altri benefici sulla pensione

Ogni anno c’è un momento in cui tutto cambia per i pensionati e spesso accade senza troppo clamore. L’ordinamento previdenziale italiano prevede controlli puntuali e obblighi da rispettare per continuare a ricevere determinate prestazioni economiche. Basta un piccolo errore, una dichiarazione mancata o un ritardo e si rischia di perdere integrazioni fondamentali alla pensione. Molti non ne sono pienamente consapevoli, ma tutto ruota attorno a un elemento preciso: il reddito percepito.

L’INPS ha ufficialmente avviato la Campagna RED ordinaria 2025, un passaggio fondamentale che coinvolge migliaia di pensionati italiani. Dietro un semplice avviso digitale si nasconde un adempimento importante, da non sottovalutare. Ogni informazione trasmessa influisce direttamente sulla possibilità di continuare a percepire aiuti economici come la quattordicesima, la maggiorazione sociale o l’integrazione al trattamento minimo.

banconote e calcolatrice
L’errore che può far perdere la quattordicesima e altri benefici sulla pensione-trading.it

Il sistema è chiaro, ma può sfuggire nei dettagli. Ed è proprio nei dettagli che si rischia di inciampare. Questo appuntamento annuale è molto più di una formalità: è la chiave per non perdere benefici essenziali. E per affrontarlo con consapevolezza, serve capire a fondo cosa c’è in gioco.

Quando il diritto alla pensione si lega al reddito e cosa prevede davvero la normativa INPS

L’ordinamento previdenziale italiano prevede la concessione di alcune prestazioni assistenziali o economiche che dipendono dall’ammontare del reddito di chi le riceve. Non si parla solo della pensione in sé, ma di importi aggiuntivi fondamentali per chi ha entrate contenute. Tra questi spiccano la maggiorazione sociale, l’integrazione al minimo e la quattordicesima mensilità.

pensionati che discutono sull'argomento
Quando il diritto alla pensione si lega al reddito e cosa prevede davvero la normativa INPS-trading.it

Il riconoscimento di questi benefici non è automatico. Ogni anno, chi li riceve deve comunicare all’INPS i propri redditi, e in alcuni casi anche quelli del coniuge o dei familiari conviventi. Questo perché tali prestazioni sono collegate a soglie di reddito stabilite dalla normativa. Se si supera il limite, anche solo per pochi euro, il beneficio viene sospeso o revocato.

Secondo quanto previsto dall’articolo 35, comma 10-bis, del decreto-legge n. 207/2008, convertito dalla legge n. 14/2009, i titolari delle prestazioni collegate al reddito hanno l’obbligo di presentare ogni anno la dichiarazione reddituale. Un adempimento che, se non rispettato, comporta la sospensione delle somme e il possibile recupero degli importi già erogati.

Pensiamo a un caso concreto: un pensionato che riceve l’integrazione al minimo, ma che nell’anno precedente ha percepito un reddito da locazione. Se non lo comunica, rischia di superare i limiti previsti e trovarsi, mesi dopo, con una richiesta di restituzione. Una situazione tutt’altro che rara, che può incidere pesantemente sul bilancio familiare.

Perché la Campagna RED 2025 è un passaggio obbligato per chi riceve benefici legati al reddito

La Campagna RED ordinaria 2025 è stata avviata il 16 settembre 2025 e riguarda i redditi percepiti nel 2024. L’INPS ha informato gli interessati attraverso canali digitali come l’area personale MyINPS, l’app IO, l’app INPS Mobile, il cedolino della pensione e il servizio del consulente digitale delle pensioni.

L’obbligo di comunicare i redditi può essere assolto in due modi: accedendo online al servizio RED Precompilato tramite SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un CAF o a un professionista convenzionato. La scadenza per l’invio è fissata al 28 febbraio 2026. Superare questa data senza aver presentato la dichiarazione comporta la sospensione delle prestazioni collegate al reddito.

Anche chi non ha avuto variazioni reddituali è tenuto a confermare la propria posizione. Il sistema di verifica automatica dell’INPS incrocia i dati e avvia controlli, e in caso di omissioni può arrivare fino alla revoca dei benefici.

Non si tratta di un dettaglio, ma di un appuntamento cruciale per chi percepisce aiuti economici integrativi. Per evitare errori, è consigliabile agire per tempo, chiedere supporto e non sottovalutare le notifiche ricevute. Il rispetto delle regole non solo tutela il diritto a ricevere ciò che spetta, ma evita spiacevoli sorprese future.

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