Riferimenti normativi per la nuove gestione dei rapporti di lavoro, come i licenziamenti facili diventano realtà.
Bisogna comprendere come entrano in gioco i licenziamenti facili, perché individuare se sono legittimi o meno, è la chiave di volta per comprendere le ultime evoluzioni. La Corte d’Appello di Torino con la sentenza n. 150/2025 pone una grande conferma: il licenziamento è da ritenersi legittimo quando un dipendente è responsabile di molestie sessuali sul luogo di lavoro, ecco la gestione pratica.
Il quadro normativo vigente e considerato dai giudici, è l’elemento principale che permette di comprendere la questione.
Cosa s’intende per molestie sessuali? Sono tutti quei comportamenti indesiderati di connotazione sessuale, i quali non possono essere posti solo in forma fisica, ma si considerano tali anche quelli determinati in maniera verbale e non, e che violano la dignità della persona.
Si crea un clima di intimidazione, offensivo, e che mette in seria difficoltà. Non serve comprendere l’intento del molestatore, ma spostare l’attenzione sull’effetto che viene causato alla vittima.
Le già menzionate Direttiva UE 2002/73/CEE e il Codice della pari opportunità italiano, il DLGS 198/2006 art. 26, trattano il tema delle molestie, regolandole e considerandole come forme di discriminazione. A tal proposito, la Convenzione OIL del 2019, ratificata anche dall’Italia nel 2021, amplia la tutela contro le violenze nel mondo del lavoro. Quindi, spostamenti, feste aziendali e pause, sono inclusi!
Ma come si applicano i licenziamenti facili davanti un caso così estremo? La nuova gestione dei rapporti di lavoro combatte queste situazioni denigranti, ecco cosa è necessario sapere.
Se tali molestie avvengono “in occasione di lavoro, connessione con il lavoro, o scaturiscono dal lavoro”, quindi anche da luoghi fisici esterni, ma comunque legati all’attività lavorativa, si applicano i licenziamenti facili.
È responsabilità del datore di lavoro ai sensi dell’art. 2087 c.c. tutelare l’integrità fisica e morale dei dipendenti, compresi quelli vittime di molestie. Questo stesso può essere responsabile per danni causati da dipendenti molesti.
Quindi, la sentenza conferma che il licenziamento è legittimo se il dipendente è responsabile di molestie sessuali gravi. Un bacio non consensuale rientra pienamente nella questione!
Nel processo civile la testimonianza della persona offesa, basta a testimoniare e comprovare l’accaduto, anche se la vittima potrebbe aver tenuto comportamenti che potrebbero sembrare “omissivi o rassegnati”, dopo l’evento. Non si discute, una molestia, è una molestia! Sarà poi il giudice a valutare la credibilità, ma senza avere pregiudizi nei confronti della vittima.
Sono tante le ragioni che possono portare a non denunciare subito. In sostanza, la Corte di Appello di Torino, conferma che il licenziamento per molestie sessuali sul lavoro è giustificato, e che la testimonianza della vittima, ha un valore probatorio che deriva anche se quest’ultima non ha reagito per come ci si aspetterebbe dopo l’evento.
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