Il diritto alla pensione anticipata deve essere riconosciuto dall’INPS ma a volte si rischia di dover posticipare l’accesso alla prestazione.
Per accedere alla pensione anticipata tramite APE Sociale, è necessario attendere l’accoglimento della richiesta da parte dell’INPS. In genere, la risposta definitiva arriva entro la fine dell’anno in cui è stata presentata l’istanza.

Questo perché l’Istituto di Previdenza deve stilare un’apposita graduatoria degli aventi diritto, approvando le domande fino a esaurimento delle risorse economiche disponibili. L’attesa, tuttavia, non riguarda tutti ma solo una particolare categoria di richiedenti: quelli le cui domande sono state accolte con riserva. Quando riceveranno la prestazione questi contribuenti?
Domanda per pensione anticipata con APE Sociale: la beffa dell’accoglimento della domanda con riserva
Nel caso in cui i soggetti in possesso dei requisiti per richiedere l’APE Sociale presentino domanda di certificazione del diritto o con eccessivo anticipo oppure in ritardo rispetto alla scadenza del 31 marzo dell’anno in corso, l’INPS accoglie le richieste con riserva.

Se non si rispetta la scadenza, il diritto alla prestazione non è automatico, ma si viene inseriti in una graduatoria nazionale. Le istanze inoltrate entro il 15 luglio vengono elaborate entro il 15 ottobre; quelle inviare entro il 30 novembre, invece, vengono evase entro il 31 dicembre.
In particolare, sono tre le date che devono essere segnate da coloro che intendono accedere all’APE Sociale: il 31 marzo e il 15 luglio (scadenze ordinarie) e il 30 novembre (scadenza tardiva). Chi invia domanda entro le scadenze ordinarie, ha la certezza dell’accoglimento già al momento della ricezione della risposta positiva dall’INPS. A questo punto, dovrà solo presentare la domanda di pensione vera e propria. L’Istituto di Previdenza, tuttavia, stila una graduatoria anche di tali richiedenti, perché i fondi a disposizione potrebbero terminare. In quest’ultimo caso, sarà necessario attendere l’anno successivo.
Chi, invece, invia domanda per l’accertamento del diritto dal 15 luglio al 30 novembre, deve aspettare la pubblicazione di una seconda graduatoria entro la fine dell’anno. Per le istanze arrivate dopo il 15 luglio, in caso di insufficienza di risorse, verrà negato il diritto all’APE Sociale. L’accesso alla misura di flessibilità in uscita all’anno seguente, inoltre, non è al momento automatico.
Chi non rientra nella graduatoria di fine anno, infatti, dovrà attendere la prossima Legge di Bilancio, per capire se l’APE Sociale verrà ulteriormente prorogata. Non si tratta di uno strumento strutturale del sistema previdenziale, ma solo facoltativo che, attualmente, è stato confermato solo fino al 31 dicembre 2025. Gli esclusi, di conseguenza, dovranno presentare una nuova domanda dopo l’eventuale proroga.