Cosa succede quando un metallo prezioso supera le aspettative e inizia a muoversi come un asset tecnologico in pieno boom? L’oro non è solo un rifugio, è diventato un punto di riferimento per gli investitori globali, mentre i segnali tecnici e le mosse delle banche d’affari lasciano intravedere uno scenario molto interessante.
In una fase economica ancora incerta, la corsa dell’oro potrebbe nascondere più di quanto sembri. E il bello è che siamo solo all’inizio.

Immagina di aprire un grafico all’inizio del 2025 e vedere l’oro avanzare senza troppi tentennamenti. Un progresso superiore al 20% da gennaio ha subito attirato l’attenzione dei mercati. Ma più del prezzo, colpisce la dinamica con cui si muove: ordinata, continua, quasi inevitabile. Non si tratta di una fiammata improvvisa, ma di un movimento costruito su fondamenta solide.
Chi segue i mercati nota che non sono solo gli investitori retail a muoversi. Da marzo 2025 in poi, sono arrivati aggiornamenti chiave da parte delle principali banche d’affari. E i toni usati parlano chiaro: l’oro non è solo una copertura contro l’inflazione, è una scommessa sulla stabilità in un mondo sempre più instabile.
L’oro corre e l’indice Alligator conferma: trend solido da marzo in poi
Uno degli indicatori più chiari di questo momento favorevole è l’Alligator index, che mostra un trend rialzista su tutti i timeframe, dal giornaliero al trimestrale. Questo significa che la spinta al rialzo dell’oro non è frutto di speculazioni di breve periodo, ma di un movimento sostenuto e condiviso da più forze di mercato.

Il primo supporto tecnico è individuato in zona 3.123 dollari, mentre la resistenza principale si colloca a 3.444. Sebbene alcuni oscillatori indichino un ipercomprato di breve termine, ciò non ha raffreddato l’entusiasmo degli analisti. Da marzo, Goldman Sachs ha aggiornato le sue previsioni portando il target a 3.600 dollari entro fine anno. Una valutazione che trova eco anche in Morgan Stanley e JPMorgan, che parlano apertamente di un “nuovo ciclo dell’oro”.
A rafforzare questa visione ci sono anche i dati reali: le banche centrali stanno accumulando oro a un ritmo record, mentre in Asia la domanda retail continua a crescere. Questo alimenta un rally che, al momento, sembra avere più benzina che ostacoli.
Previsioni delle banche e movimenti strategici: cosa ci aspetta?
Dalle dichiarazioni degli ultimi mesi emerge un messaggio coerente: l’oro è tornato al centro delle strategie globali. CitiBank lo definisce l’“asset rifugio più agile” e UBS sottolinea come la crescita della domanda nei mercati emergenti sia un elemento strutturale, non temporaneo. In sostanza, c’è qualcosa di profondo che spinge verso questo metallo.
Non mancano però le voci più caute. Barclays e Deutsche Bank parlano di possibili prese di profitto, ma specificano che queste fasi rappresenterebbero comunque opportunità di ingresso per gli investitori rimasti fuori dal rally iniziale. La prospettiva generale rimane positiva, con una convinzione diffusa: l’oro non è solo in trend, è parte di un nuovo equilibrio nei portafogli globali.