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Economia e Finanza

Manovra economica 2023: la Lega, “Finalmente si dimostrerà che la flat tax non era uno slogan”

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Stando alle ultime dichiarazioni del sottosegretario dell’Economia Federico Freni, con la prossima manovra economica 2023 sono in arrivo importanti novità.

Intervistato ai microfoni di Radio 24, il Sottosegretario dell’Economia Federico Freni ha dichiarato che grazie alla manovra economica 2023, sarà possibile dimostrare che la flat Tax “non era solo uno slogan”.

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L’intenzione del governo, sotto la spinta della Lega, è quello di rilanciare la flat tax con un innalzamento del tetto a 85/90 mila euro.

Stando alle dichiarazioni di Freni, l’obiettivo del Governo è quello di iniziare dai lavoratori autonomi e dalle partite IVA.

“Cominciamo con innalzare la soglia da 65 fino a 100 mila euro, forse qualcosina meno, potremmo fare 85/90 mila- ha detto il sottosegretario – dipenderà anche da alcune variabili macroeconomiche un po’ meno dipendenti da noi, ma certamente sì, certamente in legge di bilancio troveremo il passaggio da 65mila ad almeno a 85mila”.

Nel corso dell’intervista sì e poi confermata la volontà di introdurre quota 41, per il pensionamento anticipato, ma anche la pace fiscale, con la rottamazione di milioni di cartelle esattoriali. Ci si è poi soffermati sulla volontà di modificare e migliorare il reddito di cittadinanza, con lo scopo di limitare più possibile gli abusi che in questi anni hanno caratterizzato la misura.

Manovra economica 2023: la flat tax si farà

Si sente spesso parlare della volontà del governo di introdurre la flat tax: ma di cosa si tratta? La flat Tax è una manovra che prevede l’introduzione di un’imposta con aliquota unica, che andrebbe a sostituire l’IRPEF e il sistema degli scaglioni.

Generalmente, quando si parla di flat tax, si sente spesso parlare anche di “tassa piatta”. In effetti, tale definizione rappresenta perfettamente il sistema fiscale in questione.

L’intenzione di introdurre la flat tax è uno degli argomenti centrali del programma di governo della Meloni, che punta ad estendere l’aliquota unica alle partite IVA, con particolare riferimento al regime forfettario, fino a €100.000.

Il sistema della flat tax incrementale verrebbe applicato solo alla differenza di reddito registrata nel corso degli anni. Ciò vuol dire che se nel 2022 la partita IVA ha registrato redditi per €40.000 e nel 2023 si supera tale importo, registrando redditi per €50.000, la flat Tax verrebbe applicata sulla differenza tra il reddito 2022 il reddito 2023.

Quindi, nel caso del nostro esempio, la tassa piatta si applicherebbe su €10.000, usufruendo di un’aliquota più conveniente rispetto alle regole degli scaglioni IRPEF.

In ogni caso, l’intenzione della Lega è quella di introdurre una tassa piatta al 15% per tutti, sia persone fisiche che società.

Tuttavia, occorre rispettare il principio della proporzionalità imposto dall’articolo 53 della Costituzione. Per questo motivo è comunque prevista l’introduzione di due scaglioni:

da 0 a 35 mila euro;

da 35mila a 50mila euro, con l’applicazione di una deduzione fissa pari a €3000.

La flat tax secondo Forza Italia

A proporre la flat tax non c’è solo la Lega, infatti anche il partito di Berlusconi, Forza Italia, porta avanti questa battaglia da anni, ma con un’aliquota diversa. Di fatto, la forza politica del Cavaliere prevede l’introduzione di una flat tax con aliquota al 23% e un’esenzione fiscale per i redditi fino a 12.000 euro.

Anche in questo caso, poi, sarebbero previsti dei sistemi di deduzioni e detrazioni per famiglie e redditi bassi.

Per dimostrare che il sistema della flat tax è un cavallo di battaglia delle forze politiche di centro-destra, basta dare un’occhiata al programma elettorale di Fratelli d’Italia.

Il primo partito italiano, infatti, propone da tempo una flat tax incrementale. Si tratta di una tassazione agevolata applicata sul aumento del reddito dichiarato nel corso dell’anno e che riuscirebbe a introdurre un vantaggio fiscale rispetto all’applicazione degli scaglioni IRPEF.

Pro e contro della flat tax

Sebbene la tassa piatta sia uno dei punti fermi delle forze politiche di centro-destra, analizzando le singole proposte risultano evidenti delle sostanziali differenze.

In ogni caso, il sistema della flat tax è stato già adottato in altri paesi con scarso successo. In effetti, questo meccanismo si propone come un sistema che permette di ridurre la pressione fiscale, sia sulle famiglie che sulle imprese. Al contempo, la tassa piatta avrebbe il merito di combattere l’evasione fiscale e di semplificare il sistema relativo alle attuali detrazioni.

Tuttavia, molti analisti ed esperti sottolineano i risvolti negativi che deriverebbero dall’applicazione della flat tax. In particolari, gli aspetti meno convincenti della manovra fiscale riguardano:

  • le minori entrate per lo Stato;
  • il rischio di avvantaggiare coloro che hanno redditi alti, introducendo una legge che sarebbe ai limiti dell’incostituzionbilità.
Floriana Vitiello

Aspirante giornalista. Si occupa della stesura di articoli per il web da oltre 5 anni. La scrittura è la sua più grande passione. Dopo diversi progetti editoriali in veste di Ghostwriter, approda su Trading.it e si dedica all’elaborazione di testi riguardanti pensioni, fisco e tasse. Impegnata in diversi progetti editoriali.

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