Antonio ha 45 anni, una carriera stabile come impiegato tecnico e una vita tranquilla in provincia. Ma un gesto dei suoi genitori ha acceso in lui un pensiero profondo: cosa lasciare a sua figlia per quando sarà grande? Diecimila euro, ricevuti in dono, diventano così molto più di un semplice capitale: sono una promessa, un’occasione concreta per costruire un futuro.
Due strade sembrano le più ovvie, entrambe sensate. Ma proprio quando pensa di avere tutto sotto controllo, una terza possibilità lo spiazza. Nessuna acrobazia finanziaria, solo una decisione che nasce dal cuore. Quello che succede dopo è una lezione sottile su cosa significhi davvero investire.

La storia inizia in modo semplice, con una cifra rotonda che si porta dietro il profumo dei sacrifici: 10.000 euro regalati a un figlio da due genitori che hanno risparmiato tutta la vita. Antonio, persona ordinaria ma riflessiva, non vuole sprecarli. Non cerca l’affare del secolo, né sogna rendite da capogiro. Sa bene che quella somma non cambierà la vita a breve, ma se gestita con attenzione, potrebbe diventare un tassello fondamentale per il domani di sua figlia Chiara.
Chiara ha appena compiuto dieci anni. Da grande farà l’università? Vorrà trasferirsi altrove? Aprire una partita IVA o comprarsi una casa? Antonio non ha risposte, ma sa che qualunque strada prenderà, un piccolo capitale potrà aiutarla a fare il primo passo con più leggerezza.
Il Buono Postale dedicato ai Minori: un investimento che cresce insieme ai figli
C’è qualcosa di silenziosamente potente nel nome: Buono dedicato ai Minori. Non richiama grafici o spread, ma racconta una scelta di lunga visione. Emesso da Cassa Depositi e Prestiti e garantito dallo Stato, questo strumento consente di intestare direttamente un investimento al minore, con una scadenza fissa: il compimento del diciottesimo anno d’età.

Nel caso di Antonio, significa lasciare i soldi investiti per altri otto anni. A fronte di 10.000 euro oggi, Chiara riceverà oltre 22.000 euro netti al raggiungimento della maggiore età. Non sono promesse aleatorie: il rendimento è certo, la tassazione è agevolata al 12,5%, e il capitale è al sicuro da rischi di mercato.
Il vincolo di indisponibilità, che impedisce il rimborso anticipato senza autorizzazione del giudice tutelare, è in realtà una tutela: serve a garantire che il capitale resti davvero destinato al ragazzo o alla ragazza a cui è intestato. In un’epoca in cui tutto sembra volatile, è quasi rassicurante sapere che esistono strumenti così solidi e pensati per il lungo termine.
Quando l’obiettivo guida la scelta: oltre il rendimento
Antonio, inizialmente orientato verso il Buono Ordinario e il BTP Green, si trova davanti a un bivio. Il primo offre un rendimento netto crescente fino al 2,19% annuo a 20 anni. Questo significa che con 10.000 euro investiti oggi, alla scadenza Antonio otterrebbe circa 15.587 euro netti. Nessuna sorpresa, nessun rischio di mercato, e la possibilità di uscire in anticipo senza perdere il capitale.
Il BTP Green 1,5% con scadenza aprile 2045 ha un altro approccio. Grazie al prezzo attuale molto più basso (circa 65,4), Antonio può acquistare circa 15.294 euro nominali. A scadenza, lo Stato restituirà l’intero valore nominale, ovvero 15.294 euro, a cui si aggiungono le cedole semestrali dell’1,5% su quel nominale. Il rendimento netto stimato supera il 3,8% annuo. In totale, Antonio potrebbe incassare intorno ai 18.400 euro netti, se terrà il titolo fino a scadenza. Ma è bene ricordare che si tratta di un titolo quotato sul mercato: se dovesse vendere prima, il prezzo potrebbe variare in positivo o in negativo.
Due strumenti, due filosofie. Ma se l’obiettivo è costruire qualcosa per una figlia, da custodire e consegnare al momento giusto, la scelta diventa più emotiva che tecnica. Il Buono per Minori non è solo il più redditizio in termini percentuali nei primi 8 anni, ma il più coerente con l’idea di un dono che cresce insieme alla persona a cui è destinato.