Il BTP Green 2045 rende circa il 3,76 % netto, mentre il miglior decennale, il BTP 2035, si ferma intorno al 3,04 %, una differenza che vale riflessione.
Il mondo dei titoli di Stato italiani riserva da tempo qualche sorpresa, non solo per chi cerca stabilità, ma anche per chi vuole un rendimento significativo nel lungo periodo. Spesso si pensa che una cedola più alta equivalga a un guadagno migliore, ma non è sempre così. A volte, si rivela vincente un approccio differente, più attento al prezzo pagato oggi e alla durata del titolo. In questo panorama, un titolo ha recentemente preso piede tra gli investitori più attenti: il BTP Green 2045.

Tra commenti nei forum e analisi di operatori, si percepisce un cambio di prospettiva: non si osserva semplicemente la cedola, ma si guarda al rendimento netto effettivo, che tiene conto di tassazione, prezzo di acquisto e tempo. È proprio questa combinazione a rendere un titolo potenzialmente più interessante, anche se la cedola appare modesta. E in questo senso, il discorso si fa davvero intrigante.
In particolare, perché un titolo a vent’anni può superare uno a dieci anni, con una cedola nominale più bassa? È quello che cercheremo di spiegare, mostrando i dati attuali e ragionando insieme sulle implicazioni. Non si tratta di scegliere frettolosamente tra due scadenze, ma di guardare oltre il singolo flusso cedolare e provare a capire il valore di un orizzonte esteso. È una riflessione che riguarda anche chi vuole far dialogare rendita e prudenza, anzi: proprio dove queste due esigenze sembrano toccarsi.
Il BTP Green 2045 con rendimento netto al 3,76% batte tutti i titoli italiani di lungo periodo
Il BTP Green 2045 (ISIN IT0005438004) continua a emergere nel panorama dei titoli di Stato italiani. La cedola fissa è dell’1,50 % annuo, suddivisa in due pagamenti semestrali da 0,75 %, un livello che da solo non sarebbe capace di suscitare clamore. Ma la chiave sta nel prezzo: attualmente viene scambiato ben al di sotto della pari (area 66). A mercato, produce un rendimento lordo di circa il 4,01 %, che si traduce in un rendimento netto a scadenza pari al 3,76 % circa.

Questo significa che, al netto delle imposte, il titolo rende molto di più di quanto appaia osservando solo la cedola. Chi lo mantiene fino ad aprile 2045 incassa cedole regolari ma beneficia soprattutto del guadagno generato dalla differenza tra il prezzo di oggi e il valore nominale rimborsato. Ecco perché il suo rendimento netto è così elevato, rendendo quel flusso cedolare costante un elemento di notevole forza nel lungo periodo.
Inoltre, si tratta di un titolo “green”, quindi legato a progetti sostenibili, che aggiunge una componente etica alla scelta. Ma la motivazione principale resta di natura finanziaria: è quella combinazione tra durata, prezzo favorevole e rendimento netto interessante che lo fa emergere. Per chi ha pazienza e una visione da cassettista, rappresenta un’arma strategica contro l’incertezza.
Il BTP 2035 si ferma al 3,04% netto: la differenza con il ventennale può cambiare la strategia
Impostando il confronto con il miglior decennale, il BTP 2035 (ISIN IT0005648149), si notano subito le differenze. La cedola annua è del 3,60 %, pagata semestralmente, e potrebbe sembrare più vantaggiosa. In realtà, il prezzo a mercato, lievemente sopra la pari (101,24), riduce il rendimento netto, che oggi si attesta intorno al 3,04 %.
Con meno tempo residuo, il titolo è meno sensibile alle oscillazioni future dei rendimenti, ma questo si riflette anche in una minore capacità di generare plusvalenze. Al contrario, chi ha pazienza può trarre maggior beneficio dal BTP Green 2045, nonostante richieda un impegno di lungo periodo. Il divario tra il 3,76 % finale netto del ventennale e il 3,04 % del decennale è significativo, soprattutto visto su un arco di 20 anni: quasi 0,72 punti percentuali di differenza pesano eccome.
In un orizzonte così ampio, la posizione di chi preferisce stabilità e rendimento costante prende nuova forma. Il ventennale diventa uno strumento potente se si cerca un equilibrio tra flusso cedolare e rendimento reale, e si è pronti ad affrontare la durata maggiore con una visione da portafoglio strategico.