Una cifra spropositata apparsa improvvisamente in bolletta può spiazzare chiunque. Soprattutto se legata a una voce che, fino a ieri, sembrava solo un aiuto. Una mano tesa che si trasforma in debito. Non è un errore, ma una richiesta di restituzione del bonus del 2022-2023. E a farne le spese sono tanti, molti più di quanto si pensi. C’è chi ha ricevuto il conguaglio senza sapere il motivo, chi si è visto negare la rateizzazione, chi teme di perdere gli aiuti futuri. Cosa c’è davvero dietro questa stangata improvvisa?
Per capire cosa sta succedendo davvero, bisogna tornare indietro di qualche mese. Il bonus gas Basilicata è stato uno dei contributi regionali pensati per alleggerire le bollette in un momento difficile. Una misura accolta con favore, ma che oggi sta generando confusione e malumore.

Il motivo? Le bollette di conguaglio, che riportano cifre anche molto alte da restituire. La sorpresa non è stata solo l’importo, ma anche la mancanza di una spiegazione chiara e immediata su come sia stato calcolato il debito. Per molti cittadini, il bonus ricevuto sembrava definitivo, mentre invece era solo provvisorio.
Perché arriva il conguaglio del bonus e chi deve restituirlo
Il conguaglio del bonus 2022-2023 non riguarda il bonus nazionale, ma un’agevolazione locale erogata dalla Regione Basilicata. A differenza dei contributi ordinari, questo bonus era legato a un obiettivo preciso: ridurre i consumi di gas almeno del 15% rispetto all’anno precedente. Il problema è nato perché l’agevolazione era stata calcolata in anticipo, sulla base di consumi stimati. Solo a fine anno è stato possibile confrontare i dati reali. Se il risparmio non è stato raggiunto, anche per poco, l’importo deve essere restituito in tutto o in parte.

Molte famiglie, che nel 2021-2022 avevano avuto consumi normali, si sono ritrovate nel 2022-2023 con spese simili o leggermente inferiori. Ma senza quel 15% in meno, il bonus, tecnicamente, non spettava. Da qui nasce la richiesta di restituzione. Chi invece ha consumato meno del previsto, riceverà un accredito. Ma il malcontento è diffuso soprattutto tra chi si trova ora a dover restituire somme che, in alcuni casi, superano i 300 euro. A tutto questo si aggiunge la scarsa informazione ricevuta al momento dell’erogazione del bonus: pochi sapevano dell’obbligo di risparmio per mantenerlo.
Come comportarsi per non perdere le agevolazioni future
Ricevere una bolletta con conguaglio non significa essere costretti a pagare tutto subito. La Regione ha stabilito con i fornitori che è possibile chiedere la rateizzazione dell’importo, fino a un massimo di dieci mensilità. Ma la richiesta deve essere presentata spontaneamente, contattando direttamente l’azienda che fornisce il gas. Alcune società hanno già predisposto moduli online o numeri dedicati per facilitare la procedura.
Un altro punto importante riguarda le conseguenze in caso di mancato pagamento. Anche se non si rischia la sospensione della fornitura, chi non salda il conguaglio potrebbe perdere il diritto a futuri contributi. In pratica, chi non è in regola oggi rischia di essere escluso da ogni altra forma di bonus sociale. Questo vale anche per eventuali nuovi bandi regionali.
Chi ha dubbi sull’importo richiesto può contestare il calcolo. È consigliabile raccogliere tutte le bollette relative all’anno termico 2022-2023 e chiedere un riesame. Ci si può rivolgere agli sportelli energia comunali o ad associazioni di consumatori. In alcuni casi, infatti, i dati usati per il calcolo potrebbero essere imprecisi o incompleti.