Una voce che gira da tempo: mi hanno detto che posso chiedere l’esenzione del bollo auto anche senza legge 104. C’è chi storce il naso, chi si illude, chi resta nel dubbio. Ma quando la risposta arriva, lascia sorpresi molti automobilisti invalidi. Sì, perché in alcuni casi il bollo auto può davvero non essere dovuto, anche senza passare per il riconoscimento della 104. Basta sapere dove guardare, perché dietro una norma apparentemente rigida si nascondono aperture concrete, decise spesso a livello regionale. E così, chi pensava di non avere diritto a nulla, potrebbe ritrovarsi con un beneficio importante.
In Italia ogni Regione può definire in parte le proprie regole in materia di tributi automobilistici. Questo vale anche per l’esenzione dal pagamento del bollo auto. La normativa nazionale indica chiaramente i casi principali in cui l’esonero è concesso, di solito legati alla legge 104 e a specifiche tipologie di disabilità. Tuttavia, molte amministrazioni regionali hanno scelto di ampliare il perimetro dei beneficiari, includendo anche persone con invalidità civile totale, oppure con accompagnamento, anche senza 104.

Non si tratta di una regola uniforme, ma di una possibilità concreta per chi ha una disabilità riconosciuta e rientra in determinati criteri. In alcune Regioni, per esempio, è sufficiente un’invalidità al 100% per chiedere l’esenzione, purché il veicolo sia intestato alla persona invalida o a un familiare da cui è fiscalmente a carico. La condizione è che il mezzo non superi i limiti previsti: 2.000 cc se a benzina, 2.800 cc se diesel o 150 kW se elettrico.
Chi può beneficiare dell’esenzione anche senza la 104
Prendiamo un caso pratico: una donna residente in Emilia-Romagna, con invalidità civile totale ma senza legge 104, può richiedere l’esenzione se l’auto è a suo nome e rientra nei limiti di cilindrata. In quella Regione, come in altre, l’ufficio competente è quello dei tributi regionali o, in mancanza, l’Agenzia delle Entrate. Alcuni territori si affidano all’ACI per la gestione. La documentazione va presentata entro 90 giorni dalla scadenza del pagamento, e se tutto è in regola, l’esenzione del bollo diventa permanente.

Una volta ottenuto il riconoscimento, non è necessario ripetere la richiesta ogni anno. Tuttavia, se la situazione cambia – ad esempio la vendita dell’auto,va inviata una comunicazione. La targa dell’auto beneficiaria va indicata all’atto della domanda: l’agevolazione è valida solo per un veicolo, anche se l’intestatario ne possiede più di uno.
In molte Regioni, il modulo per l’istanza si trova online, accompagnato dalle istruzioni dettagliate. In altri casi, è ancora richiesto l’invio cartaceo. Ma il passaggio chiave resta sempre lo stesso: verificare presso l’ente territoriale se si rientra tra i beneficiari. Perché mentre la normativa nazionale è più restrittiva, le Regioni possono – e spesso lo fanno – estendere i diritti anche a chi è rimasto fuori dalle maglie della 104.
Attenzione alle differenze regionali: quando informarsi fa davvero la differenza
Molti automobilisti invalidi continuano a pagare il bollo senza sapere che potrebbero non doverlo fare. Non per dimenticanza, ma per mancanza di informazioni aggiornate. Alcuni non sanno nemmeno che l’esenzione per disabili può essere concessa anche senza la legge 104. Ma il silenzio informativo ha un costo, soprattutto quando il diritto esiste ma non viene esercitato.
Le Regioni possono decidere in autonomia se includere anche altri profili di disabilità. Per questo motivo, vale sempre la pena contattare l’ufficio tributi di riferimento, o consultare i siti ufficiali. I moduli spesso sono scaricabili, e in diversi casi è possibile presentare la pratica telematicamente.
Ciò che emerge con forza è che la disabilità riconosciuta può, in molti casi, bastare per ottenere l’esonero dal pagamento del bollo auto. Ma bisogna sapere di averne diritto. Ecco perché conoscere bene le regole regionali e agire per tempo può portare un risparmio reale e, per alcuni, insperato.