Mutuo da 200 mila euro: ecco quanto può calare la rata se la BCE taglia i tassi a giugno

Un taglio dei tassi della BCE è atteso a giugno 2025 e potrebbe alleggerire le rate dei mutui. Non è solo una questione tecnica: la riduzione dei costi per chi ha un mutuo o intende accenderlo può diventare un’occasione concreta per respirare un po’ di più.

Quanto si potrebbe risparmiare davvero ogni mese? E cosa cambia per chi sta pensando di acquistare casa o rinegoziare il proprio prestito? I numeri parlano chiaro e gli scenari futuri aprono nuove possibilità.

Persone che si stringono la mano dopo aver stipulato un muto
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Quando si parla di mutui e tassi d’interesse, spesso tutto sembra distante, astratto, riservato agli addetti ai lavori. Ma ogni variazione della Banca Centrale Europea si riflette direttamente nella quotidianità di chi sta pagando la propria casa a rate. È il caso del prossimo incontro della BCE previsto per il 6 giugno 2025. Secondo le ultime stime, l’istituto di Francoforte dovrebbe abbassare il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo dal 2,25% al 2,00%. È il primo passo di una strategia più ampia, che prevede ulteriori tagli entro la fine dell’anno. Una notizia che, tradotta in cifre concrete, può significare molto per le famiglie italiane.

Quanto può calare la rata di un mutuo con il taglio BCE

L’effetto più immediato di un taglio dei tassi è una diminuzione dell’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile. Attualmente, l’Euribor a 3 mesi si attesta al 2,101%. Sommando lo spread bancario medio dell’1,5%, si ottiene un tasso applicato al mutuo pari al 3,601%. In queste condizioni, per un mutuo di 200.000 euro a 20 anni, la rata mensile è intorno ai 1.170 euro.

Persone che stipulano un mutuo
Quanto può calare la rata di un mutuo con il taglio BCE-trading.it

Con il previsto abbassamento dell’Euribor in seguito alla decisione della BCE, le proiezioni indicano una discesa dell’indice fino a 1,9% già da luglio 2025, e addirittura fino a 1,71% entro marzo 2026. Se questo scenario si realizza, il tasso totale del mutuo (come calcolato su alcuni simulatori)  scenderebbe rispettivamente al 3,4% e poi al 3,21%. In termini pratici, la rata mensile scenderebbe a 1.159 euro a luglio e a 1.143 euro entro la primavera dell’anno prossimo. Significa un risparmio mensile progressivo fino a 27 euro.

Certo, non stiamo parlando di cifre che stravolgono un bilancio familiare da un mese all’altro, ma su scala annuale il risparmio arriva fino a oltre 320 euro. E se si considera l’intero periodo del mutuo, si parla di migliaia di euro che restano nelle tasche del mutuatario. Un vantaggio non trascurabile, soprattutto in tempi di inflazione incerta e costo della vita in salita.

Rinegoziare, cambiare, pianificare: cosa fare in un mercato che cambia

Non si tratta solo di nuovi mutui. Anche chi ha già acceso un mutuo anni fa può approfittare del momento favorevole. La rinegoziazione con la propria banca o la surroga verso un nuovo istituto diventano mosse strategiche per ottenere condizioni migliori. In un mercato in cui le banche stanno tornando a proporre tassi competitivi, rivedere le condizioni del proprio finanziamento può essere un’opportunità concreta.

Chi invece è in procinto di firmare un mutuo può valutare con più serenità anche l’opzione del tasso variabile, storicamente più rischioso ma oggi sostenuto da un contesto in cui l’orientamento delle banche centrali è chiaramente espansivo. Il vantaggio del tasso fisso, con la sua stabilità nel tempo, resta comunque valido, specialmente per chi cerca una maggiore certezza nel lungo periodo.

In ogni caso, il calo dei tassi BCE porta con sé un messaggio chiaro: il mercato del credito si sta muovendo in una direzione più accessibile. E quando le condizioni migliorano, anche scelte importanti come comprare casa tornano ad apparire possibili.

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