NASpI fino ai 67 anni: come funziona e cosa sapere secondo l’INPS

Arrivare alla pensione di vecchiaia con il sostegno della NASpI è una possibilità concreta per chi ha 65 anni e si avvicina al termine della vita lavorativa. Tuttavia, le regole fissate dall’INPS rendono necessario valutare bene tempi e modalità di uscita. Conoscere come funziona la disoccupazione fino ai 67 anni è essenziale per pianificare al meglio.

La NASpI, introdotta dal d.lgs. 22/2015, è l’indennità di disoccupazione riconosciuta a chi perde il lavoro in modo involontario. Per chi è prossimo alla pensione, rappresenta un sostegno fondamentale, purché si rispettino precisi requisiti contributivi e normativi.

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NASpI fino ai 67 anni: come funziona e cosa sapere secondo l’INPS – trading.it

L’accesso, infatti, è possibile solo in presenza di un licenziamento o di una risoluzione consensuale certificata, e mai tramite un semplice accordo privato con l’azienda. Inoltre, la durata è limitata a un massimo di 24 mesi, con una riduzione del 3% a partire dal quarto mese. Per questo motivo, la compatibilità con il percorso pensionistico va esaminata con attenzione caso per caso.

NASpI fino alla pensione: requisiti, durata e calcolo

Un lavoratore di 65 anni che non ha ancora maturato i requisiti per la pensione anticipata può utilizzare la NASpI come ponte verso la pensione di vecchiaia. I requisiti di base sono almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni e 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la cessazione del rapporto. La domanda va presentata all’INPS entro 68 giorni dal licenziamento e deve essere accompagnata dalla DID, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.

L’importo della NASpI si calcola sulla retribuzione media degli ultimi quattro anni e non può superare un massimale che viene aggiornato annualmente. Dal quarto mese si applica una riduzione progressiva del 3%. Per un lavoratore anziano, la durata massima copre l’arco di due anni, tempo che spesso coincide con il passaggio alla pensione di vecchiaia a 67 anni. Inoltre, i periodi indennizzati valgono come contributi figurativi, incrementando l’anzianità contributiva utile al calcolo della futura pensione.

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NASpI fino alla pensione: requisiti, durata e calcolo – trading.it

Se nel frattempo si raggiungono i requisiti per la pensione anticipata, l’indennità decade automaticamente. Per questo motivo è importante monitorare con attenzione la propria posizione previdenziale e simulare gli scenari, così da non incorrere in sorprese durante il percorso.

Accordi aziendali, compatibilità e alternative alla NASpI

La possibilità di accedere alla NASpI dipende anche dal tipo di cessazione del rapporto di lavoro. L’INPS riconosce come validi i casi di licenziamento, le dimissioni per giusta causa e le risoluzioni consensuali firmate in sede protetta, ad esempio davanti all’Ispettorato territoriale del lavoro. Non è invece sufficiente un accordo privato con il datore di lavoro. Per questo motivo, chi intende utilizzare l’indennità fino alla pensione di vecchiaia deve concordare la modalità corretta con l’azienda.

Durante la percezione dell’indennità è possibile cumulare la NASpI con altri redditi da lavoro autonomo o subordinato entro limiti prestabiliti, purché la nuova attività venga comunicata all’INPS. Esiste anche l’opzione dell’anticipo NASpI in un’unica soluzione, utile per chi decide di avviare un’attività imprenditoriale o professionale. In questo caso si rinuncia al pagamento mensile, ma si ottiene subito l’intero importo residuo.

Gli esperti previdenziali sottolineano che la NASpI è uno strumento che, se ben pianificato, consente non solo di mantenere un reddito costante negli ultimi anni di lavoro, ma anche di rafforzare la posizione contributiva in vista della pensione. Per chi ha 65 anni e si avvicina ai 67, rappresenta una risorsa utile, purché si rispettino rigorosamente i requisiti stabiliti dall’INPS.

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