Sviluppo giurisprudenziale sull’annullamento del testamento: cosa dice la nuova normativa.
Le liti in famiglia possono creare non pochi problemi, e quando le questioni toccano il portafoglio, l’esito non può che essere complicato nel da farsi. La sentenza n. 307 del Tribunale di Spoleto determina un importante sviluppo giurisprudenziale a tutela delle persone più anziane che non sono cognitivamente predisposte nella redazione degli atti. Ecco di cosa si tratta e come gestire la pratica.

Lo sviluppo giuridico innescato dal Tribunale di Spoleto lo scorso 18 giugno, ha determinato la gestione dell’annullamento dei testamenti redatti da persone anziane con compromissioni cognitive. Tra i punti principali della sentenza n. 307 del 18 giugno 2025, c’è quello inerente il principio di “presunzione di incapacità”.
Questo riguarda le persone anziane affetto da un declino cognitivo grave, ma anche progressivo. La questione comporta un cambiamento nell’onere della prova dei contenziosi testamentari.
Di norma, chi contestava un testamento doveva di contro dimostrare che il testatore non fosse stato lucido al momento dell’apposizione della firma. Aspetto molto difficile da comprovare senza prove dirette o anche testimoni. Ma come ha fatto la nuova sentenza a far evolvere la giurisprudenza?
Applicazione della nuova sentenza: la nuova normativa sul testamento
Quel che bisogna assolutamente evidenziare nell’applicazione della nuova sentenza è la normativa sul testamento posta dai giudici. Questi hanno deciso che bisogna basarsi su documentazioni mediche che attestino un declino cognitivo dell’anziano di livello “moderato-severo”. A ciò consegue la presunzione che il testatore fosse incapace al momento della sottoscrizione della firma. Ma non solo, ecco come comportarsi.

A sua volta consegue che chi difende la validità del testamento dovrà poi provare che lo stesso testatore abbia avuto un “intervallo di lucidità” di natura eccezionale e temporanea per validare il testamento. Un semplice decadimento di lieve entità che comporta episodi di smemoratezza, non basta ad annullarlo.
Appunto, è necessaria una deficienza psichica grave e irreversibile, e questa deve essere certificata dai medici. Così, le cartelle cliniche e le perizie neurologiche diventano sempre più importanti nella gestione trasparente di queste cause e controversie.
Infatti, se un testamento olografo viene annullato per incapacità, e come se non fosse mai esistito. Da qui, il patrimonio viene diviso in base alle regole della successione legittima tra i parenti più stretti. In tal modo, è molto più veloce e semplice impugnare i testamenti di anziani con declino cognitivo accertato, oltre che più sicuro.
Dall’altra parte, diventa più complesso difenderne la validità. Chiaramente, si tratta di una sentenza da usare con cautela da parte di notai e avvocati nel momento in cui si redigono i testamenti degli anziani. Comunque è una maggior tutela per loro che sono più fragili. La nuova interpretazione giuridica è maggiormente dalla loro parte perché svantaggiati, e complica il processo testamentario per chi vorrebbe approfittarsi di una situazione delicata.