Cosa faresti se ti dicessero che una delle aziende più famose al mondo è forse ancora “in saldo”? Un gigante amato dagli investitori, ma che potrebbe nascondere una valutazione interessante.
Non è una provocazione, è una possibilità concreta. E quando si parla di azioni sottovalutate, a volte conviene guardare dove meno ce lo si aspetta.
Veniamo al caso di Apple.
Settimio non è il classico investitore impulsivo. Ama osservare, confrontare, leggere. In questi giorni ha un obiettivo preciso: scovare titoli sottovalutati sui mercati americani. Così si mette a sfogliare riviste online e piattaforme specializzate, tra cui Marketscreener.
E proprio lì si è imbatte in una valutazione che lo fa riflettere: Apple, secondo una media di 45 analisti, riceve la raccomandazione “Accumulate”. Il prezzo di chiusura è a 220,73 USD, mentre il target medio stimato è 252,59 USD. Un margine di crescita del +14,43% .
Perchè stupirsi? Perché Apple è ovunque, ma proprio per questo spesso viene considerata già “carica” in termini di prezzo. Eppure i numeri raccontano una storia diversa.
In un mercato dominato da emozioni e hype, trovare azioni sottovalutate richiede lucidità. Ed è proprio la calma piatta del titolo Apple a incuriosire. Il supporto di breve scadenza si aggira intorno ai 213 USD, mentre la resistenza più vicina è a 227 USD. Su orizzonti più lunghi, il supporto principale è sui 195 USD, con una resistenza ben oltre i 260 USD.
Apple si muove in un canale stretto, e questo per alcuni è un segnale di stabilità, per altri una preparazione a un possibile breakout. I giudizi delle principali banche d’affari negli ultimi tre mesi sono stati in media positivi: Goldman Sachs mantiene la raccomandazione Buy, Morgan Stanley punta su un’ulteriore espansione nei servizi, e JP Morgan evidenzia la forza dei flussi di cassa.
Dal 1° gennaio 2025, le notizie sull’azienda non sono mancate. Si parla di una nuova strategia sull’intelligenza artificiale nei dispositivi, in collaborazione con start-up di nicchia, e di un ampliamento del segmento abbonamenti, pensato per fidelizzare nuovi utenti. Mosse che, sebbene passate un po’ in sordina, stanno iniziando a discutere la visione degli analisti.
Non è più solo una tech company: oggi Apple è un ecosistema, una piattaforma di servizi e innovazione continua.
E allora la domanda rimane: può un titolo così noto essere ancora un’opportunità? Settimio non ha ancora cliccato “compra”, ma tiene d’occhio il grafico. Forse in mezzo a tanti nomi nuovi e sconosciuti, la vera azione sottovalutata è proprio quella che conosciamo da sempre.
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