Soldi per la Tari? Dal 2026 cambia tutto. Dopo anni in cui si è parlato solo di sconti su luce, gas e acqua, ora arriva un aiuto concreto anche sulla tassa rifiuti. Una misura attesa, pensata per alleggerire le tasche delle famiglie più fragili. Nessun modulo da compilare, nessuna corsa agli sportelli. Solo un ISEE aggiornato e la detrazione viene riconosciuta in automatico. Una novità che cambia davvero le regole del gioco.
Gestire una casa oggi è una sfida. Le bollette crescono, le spese quotidiane si moltiplicano, e per chi ha redditi bassi o vive con una sola entrata, ogni risparmio conta. Fino a oggi, il Bonus Sociale ha offerto un po’ di respiro sulle utenze di luce, gas e acqua.

Ma c’era una voce che restava sempre fuori: la Tari, la tassa sui rifiuti. In molte città può superare i 500 o 600 euro l’anno. Una spesa pesante, spesso sottovalutata, ma che impatta duramente su chi ha poco. Dal 2026 qualcosa cambia davvero: anche la Tari rientrerà nel perimetro del Bonus Sociale. Un aiuto che arriva automaticamente, senza burocrazia, solo grazie all’ISEE.
Bonus Sociale Tari: chi ne ha diritto e come funziona
Dal 2026 il Bonus Sociale includerà anche la Tari, con uno sconto del 25% sulla tassa rifiuti. L’agevolazione sarà riconosciuta automaticamente a chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro o, in caso di famiglie numerose (almeno quattro figli a carico), fino a 20.000 euro. Il meccanismo sarà identico a quello già in uso per luce, gas e acqua: basta presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) all’INPS, che calcolerà l’ISEE. Da quel momento, se i requisiti sono rispettati, il bonus si attiva da solo.

A occuparsi della gestione dei dati saranno l’INPS, il sistema SGATE, i Comuni e i gestori dei servizi locali. Una rete di enti che dialoga per applicare lo sconto sulla Tari senza alcun intervento da parte del cittadino. La riduzione verrà applicata alla prima rata utile entro il 30 giugno dell’anno successivo alla presentazione della DSU. Se l’importo dovuto nella rata è più basso dello sconto previsto, la differenza sarà scalata nelle rate successive.
Questo tipo di agevolazione è pensata per una sola utenza Tari per nucleo familiare, cioè quella relativa all’abitazione principale. In pratica, nessun rischio di perdere il beneficio o di dover fare domande complicate. L’unica condizione è mantenere l’ISEE aggiornato ogni anno.
Un passo verso una fiscalità più equa per le famiglie
La decisione di estendere il Bonus Sociale anche alla Tari segna un cambio di approccio importante. Per la prima volta, si riconosce che anche la tassa sui rifiuti può incidere pesantemente sulle economie familiari. Finora, i Comuni potevano prevedere riduzioni o esenzioni, ma in modo non uniforme e spesso poco trasparente. Con questa novità, il beneficio sarà valido in tutta Italia, con regole uguali per tutti.
In città con tariffe elevate, come Napoli, Palermo o Roma, il risparmio potrà arrivare fino a 150 euro l’anno. Un importo che, se sommato agli altri bonus, può davvero alleggerire il bilancio mensile. Per molti, significa evitare di dover scegliere tra pagare una tassa o fare la spesa. E questo è un segnale forte.
L’inclusione della Tari nel Bonus Sociale potrebbe anche aprire la strada a nuove forme di agevolazione su altri servizi essenziali.