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Economia e Finanza

Non riesco più a lavorare, posso accedere alla pensione di inabilità? Si, ma solo a determinate condizioni

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Chi non può lavorare ha diritto alla pensione di inabilità, a patto che vengano soddisfatti alcuni requisiti. Scopriamo quali.

I soggetti a cui è stata riconosciuta l’assoluta e permanente impossibilità a prestare attività lavorativa hanno diritto alla pensione di inabilità, una prestazione economica erogata dall’INPS. Possono riceverla sia i lavoratori autonomi sia i dipendenti e gli iscritti alla Gestione separata che hanno maturato cinque anni di contributi, dei quali tre nel quinquennio antecedente la richiesta della misura.

Non riesco più a lavorare, posso accedere alla pensione di inabilità? Si, ma solo a determinate condizioni (trading.it)

Ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 222/1984, per ricevere la pensione di inabilità è obbligatorio il rispetto di determinati requisiti, legati allo svolgimento di attività lavorativa o libera professione. Vediamo, dunque, quali sono i presupposti richiesti dalla legge e come si calcola la prestazione.

Pensione di inabilità: i requisiti per riceverla e l’importo spettante

I soggetti dichiarati inabili al lavoro dall’apposita Commissione medica, devono rispettare le seguenti condizioni, se vogliono percepire la relativa pensione dall’INPS:

Pensione di inabilità: i requisiti per riceverla e l’importo spettante (trading.it)
  • cessazione di ogni tipologia di attività lavorativa;
  • cancellazione dagli elenchi anagrafici degli operai agricoli e dagli elenchi di categoria dei lavoratori autonomi;
  • cancellazione dagli albi professionali;
  • rinuncia ai trattamenti a carico dell’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione e a tutti gli altri trattamenti sostitutivi o integrativi dello stipendio.

A quanto ammonta la pensione? L’importo viene deciso con il meccanismo misto (se il titolare ha contributi prima del 1996) oppure contributivo (se il versamento dei contributi previdenziali è iniziato dal 1996). In particolare, l’anzianità contributiva viene maggiorata dal numero di settimane presenti tra la decorrenza della pensione e il raggiungimento dei 60 anni di età, entro una soglia massima di 2.080 contributi settimanali (ossia 40 anni).

I soggetti inabili che sono impossibilitati a deambulare o a compiere autonomamente le normali attività quotidiane, possono anche ricevere l’assegno per l’assistenza personale e continuativa (a eccezione dei casi di ricovero presso istituti di cura o di assistenza a carico dello Stato).

La decorrenza della pensione di inabilità parte dal primo giorno del mese seguente a quello di invio della domanda per il riconoscimento della prestazione, se ricorrono tutti i requisiti che abbiamo decritto. Al pari delle altre misure riconosciute agli invalidi, anche la pensione di inabilità può essere sottoposta a revisione.

La domanda può essere effettuata telematicamente (specificando il numero del certificato medico SS3), tramite il sito dell’INPS. In alternativa, si può chiamare il Contact Center, al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) oppure allo 06.164.164 (da rete mobile, a pagamento in base al piano tariffario), oppure chiedere il supporto di un Patronato o di un intermediario dell’Istituto.

Antonia Festa

Sono una giurista, grande appassionata del mondo classico, di letteratura, politica, musica, teatro e cinema, divoratrice di serie TV. Sono socia di una compagnia di teatro amatoriale e ho curato la sezione 'Intrattenimento' per un giornale online, recensendo film e spettacoli televisivi e teatrali. Attualmente, lavoro come web content writer, occupandomi soprattutto di temi di natura previdenziale ed economica, che mi permettono di coltivare e approfondire il mio interesse per il diritto.

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