Novità reddito di cittadinanza: l’intenzione del governo Meloni e quello di revocare il beneficio a coloro che rifiutano un’offerta di lavoro congrua.
Sono in arrivo importanti novità per i percettori di reddito di cittadinanza, soprattutto in merito alla facoltà di rifiutare la proposta di lavoro ricevuta. Per il momento si tratta di un’ipotesi del governo Meloni, che intenderebbe revocare il beneficio in caso di rifiuto di un’offerta di lavoro congrua.
Di fatto, si tratta di una misura già prevista. Tuttavia, al momento, la disciplina prevede la decadenza del beneficio a partire dal secondo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua.
L’intenzione del neonato governo Meloni è quello di sottrarre il beneficio anche in caso di primo rifiuto.
Novità reddito di cittadinanza: cosa intende fare il governo?
Nel corso del discorso tenuto alla Camera il 25 ottobre dal neo Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si è sottolineato l’intenzione di voler conservare il reddito di cittadinanza per i soggetti fragili. In tale occasione si è precisato che il sussidio sarà garantito ai pensionati in difficoltà e agli invalidi. Per coloro che, invece, sono abiti al lavoro, l’intenzione del governo è quello di aiutarli ad entrare nel mondo del lavoro.
Per questo motivo, l’idea del governo, in merito al reddito di cittadinanza, è quello di a portare un importante modifica alla disciplina attuale.
Al momento, infatti, i percettori di reddito di cittadinanza possono andare incontro a revoca in caso di doppio rifiuto di un’offerta di lavoro congrua. Tuttavia, il governo Meloni intenderebbe sottrarre il beneficio già al primo rifiuto.
Dunque, occorre modificare i criteri che determinano la decadenza del diritto al sussidio.
Per il momento le modifiche che il governo intenderebbe apportare il reddito di cittadinanza sono solo ipotesi, ma non c’è ancora nulla di certo.
Tuttavia, dalla sua introduzione ad oggi il sussidio ha subito diverse rimodulazioni, con lo scopo di adattarlo in corso d’opera.
Basti pensare che con la scorsa legge di bilancio, ovvero quella del 2022, vi è stata una riduzione della revoca del beneficio che avviene dopo due offerte e non più dopo tre. Inoltre, è stata prevista anche una decalage dell’assegno percepito, che diminuisce di €5 per ogni mensilità a partire dal primo rifiuto.
Dopotutto, lo scopo del reddito di cittadinanza è quello di offrire un sostegno economico ai lavoratori in attesa di essere ricollocati nel mondo del lavoro. Non a caso, la normativa prevede che coloro che accedono al sussidio economico debbano sottoscrivere il cosiddetto patto di servizio presso i centri per l’impiego.
Si tratta di un accordo che il percettore stipula con i Centri per l’impiego e che prevede l’accompagnamento alla ricerca del lavoro, tramite l’adozione di strategie di politica attiva.
Per questo motivo, è stato stabilito che il sussidio decade se il beneficiario non si presenta almeno una volta al mese per presso il Centro per l’impiego per verificare le attività svolte.
L’intenzione del Governo, di far decadere il diritto al sussidio in caso di rifiuto della prima offerta congrua, potrebbe essere introdotta con la legge di bilancio 2023.
In base a quanto stabilito dalla legge di bilancio 2022 per poter definire un’offerta di lavoro congrua è necessario che sussistano specifiche condizioni:
In base ai dati raccolti dai CPI pare che uno dei problemi principali, al momento, sia proprio quello di trovare offerte di lavoro in linea con le competenze e titoli di studio dei percettori. Tale difficoltà è legata all’assenza di percorsi personalizzati di ingresso nel mondo del lavoro.
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