Una nuova stangata è in arrivo per i contribuenti italiani e questa volta potrebbe riguardare anche la prima casa di molti. Ecco di cosa si tratta e a cosa bisognerà fare molta attenzione.
Il Governo italiano presieduto da Mario Draghi è da tempo a lavoro su un tema molto importante per il nostro Paese: la riforma del catasto. Tale misura, infatti, dovrebbe essere adottata solo a partire dal 2026 ma risulta strettamente necessario iniziare a lavorare in merito a ciò già da ora.
Tale riforma modificherà il sistema di rilevazione catastale, che resta, per il momento, ormai superato e necessita di un importante aggiornamento. L’allarme, però, è stato lanciato da Confedilizia e riguarderà una nuova stangata in arrivo per alcuni contribuenti in possesso di una prima casa che soddisfi particolari condizioni.
Scopriamo insieme di cosa si tratta, in che consiste l’allarme di Confedilizia e quali sono i contribuenti con prima casa a rischio.
La crisi energetica ed economica degli ultimi tempi, ha messo in ombra un importante riforma sulla quale, nel nostro Paese, si sta lavorando già da tempo: la riforma del catasto. Tale riforma è necessaria e urgente. Il sistema di rilevazione catastale attualmente in uso, infatti, risale a diversi decenni addietro ed è, ormai, troppo datato.
Gli effetti di tale riforma, però, potrebbero cominciare a farsi sentire già da ora con una nuova stangata che potrebbe arrivare presto e colpire anche le prime case di molti contribuenti. E’ questo l’allarme lanciato da Confedilizia, attraverso un post pubblicato sulla loro pagina Facebook ufficiale.
Nel dettaglio, ad essere a rischio stangata è proprio l’Imu che, a partire dal prossimo anno, potrebbe essere applicata su molte altre abitazioni rispetto a quanto avviene ora. L’Imu, infatti, ad oggi colpisce le prime case solo se esse vengono considerate essere “abitazioni di lusso“: hanno, infatti, le categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
“Con i nuovi inquadramenti catastali, le modalità di individuazione delle abitazioni considerate di lusso potrebbero portare a risultati molto diversi dagli attuali, con l’inclusione nella tipologia di lusso di un numero maggiore di unità immobiliari“. Questo è l’allarme lanciato da Confedilizia per quanto riguarda gli effetti della nuova riforma del Catasto.
Ovviamente, purtroppo, ad oggi non è ancora possibile fare una stima di quali saranno gli effetti di tale riforma nel breve termine. Tuttavia, secondo le stime fornite da Confedilizia, sui dati catastali sono calcolati i tributi sulle compravendite. Più alto è il valore catastale dell’immobile, maggiore sarà la tassa da pagare al momento dell’acquisto.
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