Un documento poco conosciuto può cambiare davvero le carte in tavola per chi sogna un futuro tra i banchi universitari, ma ha un budget limitato. Dietro la parola “ISEE Università” si nasconde un meccanismo capace di alleggerire spese che, altrimenti, sembrerebbero insostenibili. C’è chi lo sottovaluta, chi lo compila in ritardo e chi non sa nemmeno da dove partire. Eppure, bastano alcune informazioni precise per trasformare questo strumento in un alleato prezioso. Chiunque abbia a che fare con tasse universitarie o borse di studio, farebbe bene a conoscerlo. Ma non si tratta solo di moduli e numeri: dietro l’ISEE Università c’è molto di più.
Ogni anno, l’inizio del percorso universitario si accompagna a spese importanti: tasse, libri, affitti, trasporti. Ma esiste uno strumento che può alleggerire tutto questo. Si tratta dell’ISEE Università, un documento che non solo permette di pagare meno tasse, ma apre anche le porte a borse di studio, alloggi convenzionati e altri benefici.

Il problema è che molti lo conoscono poco o lo presentano in ritardo, perdendo opportunità importanti. Anche perché per accedere ai vantaggi bisogna rispettare scadenze precise e compilare correttamente i moduli. Un errore o un’omissione possono costare caro. Non è solo questione di burocrazia: è una leva che può fare la differenza tra un’università accessibile e una fuori portata.
Cos’è davvero l’ISEE Università e perché conta così tanto
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è uno strumento che fotografa la situazione economica del nucleo familiare. La versione dedicata all’università tiene conto di redditi, patrimoni e composizione familiare, per determinare la fascia contributiva dello studente.

Per ottenerlo serve compilare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), che può essere presentata all’INPS online o tramite CAF. I dati raccolti si riferiscono all’anno precedente di redditi e patrimoni: per l’anno accademico 2025/2026, ad esempio, si guarderà al 2023. Dopo l’invio, INPS e Agenzia delle Entrate restituiscono il valore ISEE in circa due settimane.
Il valore soglia per ottenere l’esonero totale dalle tasse universitarie è fissato a 27.948,60 euro. Al di sotto di questa soglia si ha diritto a forti riduzioni, in alcuni casi anche all’esenzione completa. Chi supera il limite accede comunque a contributi progressivi, calcolati in base alla reale disponibilità economica.
Ma attenzione: chi non presenta l’ISEE nei tempi indicati viene inserito nella fascia massima e può dover pagare l’importo pieno. Ogni università stabilisce la sua scadenza, ma generalmente è fissata al 31 ottobre. Presentarlo in ritardo può comportare anche una mora.
ISEE corrente, autonomia dello studente e situazioni particolari
Non tutte le situazioni economiche sono stabili. In caso di peggioramenti significativi, come la perdita del lavoro o una separazione, si può richiedere l’ISEE corrente. Questo tipo di attestazione aggiorna i dati, riflettendo la nuova condizione familiare. È utile per chi ha subito variazioni importanti rispetto all’anno di riferimento.
Inoltre, è fondamentale capire come viene definito il nucleo familiare dello studente. Anche se vive fuori casa, finché non dimostra una reale indipendenza economica, residenza diversa da almeno due anni e reddito superiore a 9.000 euro, l’ISEE continuerà a essere calcolato sulla base dei genitori.
Facciamo un esempio: Giulia vive a Milano, ma la sua famiglia è a Bari. Anche se è fuori sede, senza reddito proprio continuativo e residenza autonoma da almeno due anni, non sarà considerata indipendente. Questo significa che il suo ISEE dipenderà ancora dalla situazione economica dei genitori.
Agire in tempo e con attenzione può davvero cambiare il modo in cui si affrontano gli studi universitari. Vale la pena informarsi per tempo e compilare la DSU con cura, evitando errori e ritardi.